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Imita l’ululato per fare un video al branco di lupi (che si allarmano), gli esperti: “Comportamenti intollerabili”
Per registrare un video una persona ha imitato l’ululato del lupo, provocando la reazione allarmata dell’intero branco. Gli esperti: “Questi comportamenti, solo apparentemente innocui, dal nostro punto di vista, sono intollerabili. Il rispetto dell’animale deve essere al primo posto”

MONTE BALDO. In questi giorni sta ottenendo ampio risalto un video dove una persona, appostata nella zona del monte Baldo, imita l’ululato di fronte a un lupo che si trova nella cosiddetta area di rendez-vous, cioè la zona “sicura” in cui gli adulti custodiscono i cuccioli durante il periodo estivo. Un’area che viene scelta dal branco come rifugio perché ritenuta appunto sicura e lontana da sguardi indiscreti.
Poco dopo aver l’ululato infatti, anche il resto del branco raggiunge il maschio alpha ma qualcosa non va: gli esemplari infatti sono allarmati. Come spiegato sulla pagina Facebook “Io non ho paura del lupo”, gestita da volontari che da tempo monitorano la presenza in Italia di questi grandi carnivori, il comportamento dell’uomo è assolutamente da censurare.
“In questo video – spiegano gli esperti – una persona imita l’ululato del lupo provocando nel branco una reazione immediata, che a occhi esperti è una chiara reazione d’allarme e di tensione che coinvolge tutto il branco e la sua sicurezza e che può avere nell’immediato diverse conseguenze, come il trasloco dei cuccioli e l’abbandono di quell’area fino ad allora ritenuta sicura”.
“Questi comportamenti – solo apparentemente innocui, sottolineano gli esperti – dal nostro punto di vista, sono intollerabili. L’etica deve essere il primo ingrediente di qualsiasi attività che coinvolge gli animali selvatici, ed essi non sono lì per il nostro compiacimento, ma per vivere la loro vita, e qualsiasi attività, a maggior ragione quelle che coinvolgono le foto e i video possono essere portate avanti solo quando il rispetto per l’animale è al primo posto”.
Come se non bastasse il video ha ottenuto grande diffusione dopo che alcuni quotidiani locali lo hanno pubblicato. “La diffusione di questi comportamenti sbagliati, che sta avvenendo su alcune testate, rischia di far passare per buoni questi comportamenti che sono l’antitesi del rispetto per la natura e che dobbiamo condannare”, concludono gli esperti che, per non dare ulteriore visibilità, hanno deciso come Il Dolomiti di non condividere il video in questione.