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Coronavirus, ''l'Università non è più la stessa'' gli studenti chiedono la riduzione delle tasse. Unitin: ''Fondamentale aiutare le famiglie in questo momento difficile''
L'obiettivo è ridurre le tasse in modo proporzionale a quanto pagato, con interventi mirati a mantenere la progressività e l'equità del sistema di tassazione. Nahid Aliyari: ''Non si può trascurare quanto gli studenti e le studentesse stiano usufruendo di un surrogato di Università, pagando però per attività e servizi pieni"

TRENTO. Gli effetti della pandemia hanno travolto anche l'Università. “Tantissimi studenti – spiegano i rappresentanti di UNITiN - in larga parte dipendono dalle proprie famiglie per la durata del percorso universitario, ma a causa della pandemia, le condizioni economiche delle famiglie sono cambiate, il mutamento è stato molto rapido, e si è diffuso sulla quasi totalità della comunità studentesca. Contemporaneamente, l’Università, a causa delle misure restrittive volte al contenimento del Coronavirus, ha dovuto restringere di molto le proprie attività”.
Un problema di non poco conto che ha portato UNITiN, l'associazione che alle ultime elezioni ha ottenuto il maggior numero di voti totali (il 54%) riuscendo ad eleggere 66 rappresentanti nei dipartimenti e la maggioranza di quelli negli organi centrali, a mettere nero su bianco una proposta che ha come obiettivo quello di arrivare alla restituzione di una parte delle tasse pagate per l'anno accademico 2020.

Da qui la decisione da parte di Unitin di fermarsi un attimo per capire la situazione. E' stato fatto un questionario sull'approccio che ha avuto l'Università in questi mesi di emergenza. “Sono stati circa 2 mila gli studenti che hanno risposto – ha spiegato Nahid Aliyari coordinatrice di UNITiN – ed è una componente studentesca importante. Quasi il 70% ha indicato tra le priorità la necessità di una riduzione delle tasse rispetto alla costruzione di una nuova aula studia e allo svolgimento di corsi gratuiti di professionalizzazione”.
I risultati hanno quindi portato l'associazione studentesca a elaborare una proposta, contenuta in un documento che è stato condiviso, tra gli altri, anche con il Rettore Collini per ridurre le tasse in modo proporzionale a quanto pagato, con interventi mirati a mantenere la progressività e l'equità del sistema di tassazione. A copertura di questa spesa (nell'ordine di alcuni milioni di euro), la proposta dei rappresentanti è di attingere dagli avanzi di bilancio, dal fondo di emergenza per variazioni improvvise dell'Isee e dal fondo ex premi di merito.
Il documento verrà condiviso nei prossimi giorni anche con il resto della rappresentanza studentesca per poi presentarlo in Senato Accademico e al Consiglio d'amministrazione dell'Università.
"L'Università di Bolzano – spiega Nahid Aliyari – ha già ridotto del 50% del tasse. Non ci aspettiamo questo tipo di iniziativa da UniTrento, ma speriamo che il Rettore quanto l'Università prendano in considerazione la nostra proposta, un piccolo grande investimento per aiutare non solo gli studenti ma anche le famiglie. Non si può trascurare quanto gli studenti e le studentesse stiano usufruendo di un surrogato di Università, pagando però per attività e servizi pieni".