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Distretto biologico, il Comitato presenta ricorso al Tar: ''Chiediamo di annullare l'ordinanza di Fugatti. Agire così è illegittimo''
Un referendum che si sarebbe dovuto tenere a maggio ma il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, all'interno di un'ordinanza per adottare alcune misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia Covid ha inserito un passaggio che sposta questo appuntamento. Una decisione contestata dal Comitato non tanto per lo spostamento della data (la gestione dell'epidemia è di primaria importanza) ma per le modalità, senza cioè aver seguito le normali vie legislative

TRENTO. E' stato notificato alla Provincia di Trento il ricorso del Comitato per il distretto biologico. Nei prossimi giorni verrà depositato al Tar. Un progetto sostenuto da migliaia di firme e che è nato per tutelare la salute, l'ambiente e la biodiversità. La previsione è quella di un referendum, ma le iniziative portate avanti dall'ente promotore hanno subito una battuta d'arresto.
Un referendum che si sarebbe dovuto tenere a maggio ma il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, all'interno di un'ordinanza per adottare alcune misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia Covid ha inserito un passaggio che sposta questo appuntamento. Una decisione contestata dal Comitato non tanto per lo spostamento della data (la gestione dell'epidemia è di primaria importanza) ma per le modalità, senza cioè aver seguito le normali vie legislative (Qui articolo). Ci sono stati poi rallentamenti dovuti all'emergenza sanitaria, ma anche perché la Pat è pronta a presentare un ddl per evitare la consultazione.
Il ricorso, sottoscritto dal presidente del Comitato per il distretto biologico, Fabio Giuliani, chiede l'annullamento dell'ordinanza della Pat del 15 gennaio scorso, un provvedimento con il quale si sospendono i lavori preparatori del referendum propositivo e si rinvia, sine die, l'appuntamento stesso.
Il referendum chiede che la Provincia di Trento disciplini l’istituzione su tutto il territorio agricolo provinciale di un distretto biologico, adottando iniziative legislative e provvedimenti amministrativi – nel rispetto delle competenze nazionali e europee – finalizzati a promuovere la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione alimentare e agroindustriale dei prodotti agricoli prevalentemente con i metodi biologici, ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 228/2001, e compatibilmente con i distretti biologici esistenti.
Il ricorso, predisposto dagli avvocati difensori del Comitato, Vanni Ceola e Federico Fedrizzi, espone in modo analitico le ragioni per le quali l’ordinanza del presidente Fugatti è illegittima poiché non è attribuito alcun potere di rinvio o sospensione del referendum e, contestualmente, evidenzia i ritardi nell’indire questo appuntamento, ritardi non ammessi dalla legge provinciale sui referendum.
"L’articolo 47 dello Statuto di Autonomia - commenta il Comitato - stabilisce che è un diritto dei cittadini proporre referendum (propositivi, consultivi e abrogativi) e leggi di iniziativa popolare, diritto che nessuna ordinanza può conculcare o ritardare. La legge prescrive termini tassativi per lo svolgimento dei referendum e il compito del presidente della Provincia è esclusivamente quello di indire il referendum o entro sei mesi da quando la Commissione per il referendum ne ha dichiarato l’inammissibilità, o, al più tardi, tra febbraio e maggio dell’anno successivo. Auspichiamo che il Tribunale amministrativo accolga il ricorso e annulli l’ordinanza del presidente Fugatti".