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Autonomia, Meloni frena: “No fughe in avanti, serve prima confronto sulle competenze”
La premier intervenuta al primo Festival delle Regioni e delle Province autonome, in corso a Milano: "Bisogna rafforzare la cooperazione a livello nazionale con il forte coinvolgimento di tutti gli attori costituzionali coinvolti per immaginare la strategia per il futuro"

MILANO. “Io penso che prima di fughe in avanti serva un confronto su competenze e funzioni chiare, da fare insieme e senza pregiudizi. Il governo vuole lavorare a un nuovo modello di collaborazione, a partire dal coordinamento tra politiche statali e regionali”. Sono queste le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenuta in video-collegamento al primo Festival delle Regioni e delle Province autonome, in corso a Milano.
Un progetto, quello relativo all'autonomia, in merito al quale negli ultimi giorni si era detto ottimista il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Qui Articolo), che aveva sottolineato: “Finalmente è finito il tempo del riscaldamento a bordo campo e la stagione dei compiti per casa. Il progetto dell'autonomia entra nel vivo e prende sempre più forma. Entro la fine dell'anno, come dichiarato dal Ministro Calderoli, avremo lo strumento per definire costi e fabbisogni standard, indispensabili per procedere verso la delega di poteri alle Regioni”.
In questa fase, ha detto Meloni: “Bisogna rafforzare la cooperazione a livello nazionale con il forte coinvolgimento tra tutti gli attori costituzionali coinvolti per immaginare la strategia per il futuro”. Allo stesso tempo però “non possiamo non partire dall'analisi del passato” perché da lì arrivano “alcune storture su cui oggi si basa il rapporto Stato-Regioni”. La premier ha citato, come esempio, la “riforma dell'articolo V della Costituzione del 2001 che su alcune materie ha aumentato la conflittualità tra i poteri dello Stato, con i ricorsi continui davanti alla Corte costituzionale”.
L'obiettivo dell'autonomia differenziata, ha ripreso la premier: “E' una maggiore responsabilizzazione per tutti, Regioni, Province e Stato, ma non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano. Lavoreremo per una sua applicazione virtuosa. La maggiore autonomia che ciascuna Regione potrà chiedere nell'ambito di quanto previsto dalla Costituzione è finalizzata a fare riforme per migliorare i loro servizi, non per creare disparità tra i cittadini”.