"Sanità, nuove dimissioni: Franceschini lascia la guida del Ser.D dopo soli 3 anni". L'accusa di Zeni: "Crisi irreversibile che il comparto sta mettendo in evidenza"
Il consigliere provinciale del Pd ha presentato un'interrogazione: "Qualcosa dev'essersi inceppato se, improvvisamente e appena a tre anni dalla nomina, la Dirigente medica del Servizio presenta le proprie dimissioni, rinfoltendo così la già fitta schiera di primari e medici di alta qualità che scelgono di andar via. Si disvelano i limiti del mancato progetto politico di questa Giunta"

TRENTO. "Solo tre anni fa alla guida di questo Servizi essenziale veniva posta la dottoressa Anna Franceschini che oggi, a quanto risulta, ha presentato le sue dimissioni, rinfoltendo così la fitta schiera di primari e medici di alta qualità che scelgono di andarsene dal Sistema sanitario provinciale". È secca l'accusa del consigliere provinciale del Partito Democratico Luca Zeni, che ha depositato un'interrogazione per comprenderne le ragioni. "Si tratta di continui segnali di una crisi irreversibile dell’intero comparto sanitario, che si acuisce ogni giorno di più, come ben testimoniato anche dalle proteste ufficiali di questi giorni di medici e infermieri", aggiunge.
Non è una novità: sono ancora in moltissimi medici e personale sanitario in generale, che stanno lasciando il pubblico. Questa volta le dimissioni arrivavano dal Servizio per le Dipendenze e per l’assistenza alle persone con dipendenze ( Ser.D), secondo quanto riferito dal consigliere. "Il servizio costituisce, da anni, una risorsa essenziale nel definire le strategie delle politiche sanitarie sul territorio. Nato dentro le prime emergenze sociali degli anni '70 e legate all’uso di stupefacenti, si è poi sviluppato come soluzione d’aiuto anche per coloro che intraprendono la complessa strada di uscita dalla dipendenza da droghe, al pari di dipendenze di tipo comportamentale, quali internet, sesso compulsivo, shopping e gioco d’azzardo".
Da decenni il Ser.D. rappresenta "una positiva risposta tecnica e sanitaria, rispetto a questioni delicate e molto articolate, ponendo il territorio provinciale spesso all’avanguardia nel settore del trattamento delle dipendenze, tema questo oggi di estrema attualità". La struttura operativa di base è formata da una equipe multidisciplinare territoriale, costituita dal medico, dall’infermiere, dallo psicologo e dall’assistente sociale. "Questo nucleo tecnico costituisce l’ambito entro il quale vengono elaborati ed attuati i diversi interventi - riporta Zeni -, che di norma si realizzano attraverso tre fasi essenziali: accoglienza, valutazione e strutturazione di un progetto terapeutico personalizzato".
Un servizio necessario sul territorio, dove vengono trattate diverse problematiche legate a qualsiasi tipo di dipendenza, rivolgendosi ai singoli e/o gruppi, famiglie e istituzioni ma anche servizi socio-sanitari del territorio.
"I risultati raggiunti e la complessiva soddisfazione dell’utenza - dice il consigliere - sembrerebbero quindi deporre in favore di un servizio sanitario funzionante e ricco di potenzialità ma qualcosa dev’essersi pur inceppato se, improvvisamente e appena a tre anni dalla nomina, la Dirigente medica del Servizio stesso, la dottoressa Anna Franceschini, risulta abbia già presentato le proprie dimissioni".
Il centro della questione, secondo il consigliere dem, è proprio "il nodo della fuga": "è ormai assolutamente centrale sul versante delle politiche sanitarie, o meglio della loro latitanza, perché nel costante esodo di medici e infermieri si disvelano i limiti del mancato progetto politico di questa Giunta provinciale, evidentemente più attenta alla costruzione del consenso che non alla soluzione dei problemi incombenti, contribuendo così ad affossare, in via definitiva, un modello di qualità sanitaria che, per anni, è stato invidiato all’autonomia trentina".
Altre dimissioni che si aggiungono alla lista e che diventano quindi "l’ultimo, o forse un altro penultimo, segnale di una crisi irreversibile e che l’intero comparto sanitario provinciale ha messo in evidenza proprio in questi giorni, con critiche e proteste sempre più diffuse e partecipate". Zeni si rivolge quindi alla Giunta Fugatti per avere ulteriori chiarimenti, non solo in merito alla questione ma cosa si intende fare "per frenare e arrestare il crescente malessere - conclude - che attraversa tutto il comparto sanitario pubblico e porta a scelte drastiche e definitive molti medici del pubblico, costretti da mille cause a scegliere l’uscita dallo stesso sistema sanitario locale".