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Senza tetto, bando da 10milioni di euro e programmazione pluriennale. Segnana: ''A regime 228 posti letto disponibili''

La partecipazione al bando da parte degli Enti del terzo settore è stata inferiore al fabbisogno complessivo. Sono state presentate complessivamente 4 domande per la gestione delle tipologie di dormitorio previste dal bando ad eccezione del dormitorio permanente integrato composto dal compendio costituito dalla struttura “Bonomelli” e “Casa S. Giovanni” per un numero di posti complessivo pari a 100

Pubblicato il - 25 ottobre 2022 - 19:48

TRENTO. Ci sono complessivamente 228 posti di cui 144 annuali e 84 aggiuntivi. Ai primi di settembre la Giunta provinciale aveva approvato un bando di 10 milioni e 375.000 euro per la concessione di contributi rivolti alla gestione di centri di accoglienza notturna permanenti e per l’approvazione delle graduatorie di soggetti idonei alla gestione di centri di accoglienza notturna invernali, nel periodo dal 1° novembre 2022 al 31 ottobre 2027.

 

''Il bando che abbiamo messo in campo - spiega l'assessora alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana -, riguardava in particolare le modalità di affidamento e finanziamento dei servizi di bassa soglia, l’accoglienza notturna delle persone senza dimora. Grazie alla messa a disposizione di due nuove strutture provinciali è stata ampliata e messa a regime l’offerta di posti letto sul numero di 228, annuale ed invernale, sia maschile che femminile. Vale la pena di sottolineare - prosegue l'assessore - che il bando ci ha consentito di attuare quanto programmato per la prima volta in un'ottica pluriennale e non emergenziale, inoltre le risorse complessive sono state incrementate di circa 650.00 euro annui per un ammontare complessivo nel quinquennio di 3.250.000 euro rispetto al passato''.

 

E poi c'è il ''monitoraggio delle persone che si trovano in gravi condizioni di vulnerabilità - conclude l'assessora - che è costante: la Provincia collabora con i Comuni di Trento e Rovereto e in rete con le realtà del terzo settore coinvolte nel contrasto del fenomeno, mettendo in campo alcuni importanti strumenti fra cui lo sportello per l’accoglienza, confrontandosi periodicamente con tutti i soggetti interessati".

L'offerta ricettiva, spiega la Pat, supererebbe il numero di posti che, in sede di co-programmazione con gli enti del terzo settore e i Comuni di Trento e Rovereto, sono stati considerati quali livello minimo di accoglienza che la Provincia deve garantire; questo livello minimo corrisponde a 160 posti letto. Nella programmazione come periodo invernale si intendono i sei mesi compresi fra il 1° novembre e il 30 aprile.

 

Il Bando prevedeva come termine di presentazione delle domande il 7 ottobre 2022. Sono attualmente in corso i lavori della commissione per la valutazione dei progetti presentati a valere sui dormitori permanenti anche integrati e si ipotizza l’adozione del provvedimento di approvazione della graduatoria di merito entro la prima metà della settimana prossima.

La partecipazione al bando da parte degli Enti del terzo settore è stata inferiore al fabbisogno complessivo. Sono state presentate complessivamente 4 domande per la gestione delle tipologie di dormitorio previste dal bando ad eccezione del dormitorio permanente integrato composto dal compendio costituito dalla struttura “Bonomelli” e “Casa S. Giovanni” per un numero di posti complessivo pari a 100. Al fine di colmare tale scopertura, gli uffici provinciali sono al lavoro per assicurare la gestione per il periodo invernale delle strutture, al fine di garantire un’offerta in termini di accoglienza di tutti i 228 posti previsti, in attesa di un ulteriore bando per la loro gestione pluriennale.

 

Ad integrazione della programmazione permanente (ordinaria e invernale), in caso di eventi atmosferici e/o naturali straordinari che comportino situazioni di particolare criticità, come ad esempio freddo e piogge intense protratti per diversi giorni e aggravati da vento e/o nevicate abbondanti, è prevista in Provincia di Trento l’attivazione di un “piano emergenziale”. La procedura di attivazione, concordata nel Tavolo inclusione sociale nel gennaio 2019, si basa su una valutazione che tiene conto dei diversi fattori.

''L’attivazione del piano emergenziale - spiega la Provincia - comporta un incremento del numero di posti letto con le seguenti modalità in ordine di priorità: incremento di posti letto presso le strutture esistenti; incremento di posti letto presso uno stabile da adibire appositamente. Inoltre negli anni passati la Provincia ha sempre cercato, in collaborazione con i Comuni di Trento e Rovereto e gli enti del terzo settore componenti del tavolo inclusione sociale, di far fronte a esigenze superiori rispetto all’offerta di posti letto tramite l’allestimento di strutture aggiuntive''.

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