

Concerto di Vasco Rossi, il conto aumenta: dopo le [...]

La Fondazione Bruno Kessler da un mese è senza [...]

Dalla stampa nazionale alle pagine più seguite (anche [...]

Dolomiti Pride, Valduga nel 2018 non aveva concesso il [...]

“I tipi di sinistra? Adoratori di farine di insetti”, [...]

Autonomia differenziata, Kompatscher: "Se vengono [...]

Per la parlamentare di Fratelli d'Italia essere di [...]

Bonifica rogge, la Provincia smentisce Demattè e [...]

Caso Mj5, l'Oipa: ''L'Ispra non ha ricevuto dalla [...]

L'ultima trovata della Lega per combattere [...]
"No all'obbligo di indicare la provenienza di carne, latte e uova sui menù altoatesini". Fratelli d'Italia contro il ddl Svp-Verdi: "Si utilizzino prodotti a chilometro 0"
Il 18 gennaio scorso è stata approvato in Quarta commissione il ddl cofirmato da Foppa insieme a Vallazza, Locher e Noggler per avere più trasparenza riguardo l'origine dei prodotti alimentari nella ristorazione. Galateo: "Impensabile costringere gli esercenti ad acquistare da fornitori selezionati di fatto dalla legge. Troppo oneroso per i piccoli ristoratori"

BOLZANO. No all'indicazione obbligatoria della provenienza di carne, latte e uova sui menù di mense e ristoranti altoatesini. E' questo il messaggio del consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Marco Galateo. "Il ddl è stato accolto con preoccupazione dal settore - aggiunge -. Il precetto imposto risulta troppo oneroso per i piccoli ristoratori e in alcuni casi risulta addirittura impossibile da rispettare".
Il 18 gennaio scorso è stata approvato in Quarta commissione il disegno di legge cofirmato da Brigitte Foppa insieme a Manfred Vallazza (primo firmatario), Franz Locher e Josef Noggler per avere più trasparenza riguardo l'origine dei prodotti alimentari nella ristorazione (Qui l'articolo). In particolare per conoscere da dove arrivano soprattutto carne e prodotti caseari in modo che "i consumatori possano decidere in modo consapevole", dichiarava la consigliera dei Verdi.
A dire di no però il gruppo consigliare di FdI. "Le criticità sono molteplici, soprattutto per gli esercenti che si servono presso diversi fornitori in base a offerte del mercato: sarebbe impensabile costringerli ad acquistare da fornitori selezionati di fatto dalla legge. Un esempio su tutti i prodotti avicoli, utilizzati per la preparazione della pasta all’uovo. Come gestire nel menu l’indicazione di tagliatelle fatte in casa al ragù, quando a pranzo si usano tagliatelle fatte con uova locali e a cena lo stesso piatto è servito con tagliatelle fatte con uova provenienti da fuori provincia?".
FdI avanza perciò una sua proposta in una mozione. "Utilizzare prodotti a chilometro 0 nei servizi pubblici - prosegue il consigliere -, come mense scolastiche, case di riposo e ospedali, per quanto possibile. Questa soluzione potrebbe essere attuata semplicemente modificando i bandi di fornitura, ovviamente adeguando anche i prezzi. Inoltre, il partito di Giorgia Meloni propone di incentivare l'utilizzo di prodotti locali anche da parte dei ristoratori con sgravi fiscali e una promozione di categoria per gli esercenti che decideranno di adottare il sistema. Questo potrebbe favorire la creazione di nuovi rapporti commerciali tra produttori locali e ristoratori e albergatori della zona".
Il settore agroalimentare, ricorda Galateo, "ricopre un ruolo di importanza fondamentale all’interno dell’economia altoatesina". In Provincia di Bolzano "si producono ogni anno grazie a 16.500 aziende agricole prodotti alimentari di eccellenza - conclude - come speck, latte e prodotti da esso derivati come formaggi e yoghurt, vino e mele e succhi di frutta, ma anche cereali. La nostra proposta rappresenta un'occasione per sostenere il territorio e le imprese locali, creando un circuito virtuoso per tutto il settore".