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Provinciali, la fuga in avanti di Pd e Campobase su Valduga non piace a Europa Verde: ''Metodo non condivisibile. In caso di spaccatura? Le primarie''
Le acque in casa centrosinistra sono già agitate per quella che sembra una forzatura sull'indicazione di Valduga come candidato presidente. Il co-portavoce di Europa Verde, Fernandez: "L'accordo era di prendere le decisioni importanti al tavolo della coalizione: fuga in avanti non condivisibile"

TRENTO. "Se questi sono i presupposti, siamo preoccupati per il Trentino". Questo il commento di Andreas Fernandez, consigliere comunale a Trento e co-portavoce di Europa Verde. "Il metodo non è corretto e aspettiamo il tavolo di coalizione, la sede adeguata per prendere le decisioni in modo collegiale".
Le acque in casa centrosinistra sono già agitate. Non è piaciuta la fuga in avanti del Partito Democratico, che appare comunque spaccato (Qui articolo), e di Campobase sul candidato presidente della coalizione. Il pressing per indicare Valduga crea più di qualche fibrillazione nelle forze politiche (Qui articolo).
"L’accordo era di attendere il congresso del Partito Democratico - dice Fernandez - per poi prendere le decisioni importanti al tavolo di coalizione: qui si sceglie il nome del candidato o della candidata alla presidenza della Provincia. In caso di spaccature nette si pensava anche alle primarie".
C'è stata poi l'assemblea di Campobase. "Un congresso usato per 'incoronare' il sindaco di Rovereto. Se questi sono i presupposti di una coalizione di centrosinistra coesa e leale, sono molto preoccupato per il Trentino. Tutte e tutti sono consapevoli che poi nel centrodestra arrivano a fare quadrato".
A oggi sono due i nomi sul tavolo del centrosinistra: Valduga-Demagri. "Non sento grande attenzione rispetto ai temi di giustizia sociale e ambientale", evidenzia Fernandez. "E non è condivisibile questo metodo di cercare di imporre la guida della coalizione a mezzo stampa, una forzatura non corretta: la decisione deve essere presa collegialmente al tavolo di coalizione".
Insomma, la partita si è ulteriormente complicata nel centrosinistra. "Questa politica ha un sapore anacronistico, perché non ci si aspetta nulla di nuovo. In un momento storico in cui l’affluenza è ai minimi storici serve entusiasmo e coraggio, oltre gli schemi precostituiti di una classe politica che a volte sembra priva di immaginazione, ma solo con la voglia di contare ancora qualcosa. Oggi servono sensibilità diverse e l’elettorato l’ha dimostrato anche alle ultime primarie del Pd. Non metto in discussione la coalizione, Europa Verde aspira a essere una forza di governo per concretizzare le politiche di transizione ecologica e di giustizia sociale, ma il metodo che abbiamo visto in questi giorni non è condivisibile", conclude Fernandez.