Fbk accetta la sfida di Cecilia, malata di diabete: controllare l’insulina con l’intelligenza artificiale. Ad aiutarli una classe del Buonarroti di Trento
Nell'ambito de "La bottega della scienza", progetto di "citizen science" lanciato due anni fa da Fbk, gli studenti di una classe dell'Istituto Buonarroti di Trento lavoreranno assieme ai ricercatori dell'unità eHealth per sviluppare una tecnologia capace di sfruttare l'intelligenza artificiale a favore dei malati di diabete. La proposta arriva proprio da una cittadina che soffre di questa patologia
TRENTO. Partire dall’esperienza diretta dei cittadini per dar vita a strumenti utili a risolvere i problemi della quotidianità. Il tutto appoggiandosi alle scuole. È questa “La bottega della scienza”, progetto di citizen science lanciato ancora due anni fa dalla Fondazione Bruno Kessler. Un’iniziativa sicuramente innovativa, che non solo porta la società civile a stimolare la ricerca, ma che crea un circolo virtuoso fra cittadinanza, mondo della scuola e mondo scientifico.
I cittadini hanno infatti l’opportunità di proporre le loro stesse idee ai ricercatore, passando per i cosiddetti “sportelli della scienza” (‘science shop’) e magari riuscendo a veder trasformate le proprie proposte in realtà. È quello che è accaduto, ad esempio, a Cecilia Cainelli, una paziente diabetica che si è rivolta ad Fbk per lanciare una sfida sulla base della propria esperienza personale: sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale e realizzare un sistema di controllo efficace delle diverse variabili che possono influire sul valore della glicemia.
Selezionata dal comitato scientifico de “La bottega della scienza”, la proposta di Cainelli ha intercettato una linea di ricerca già avviata dall’unità eHealth di Fbk, la sezione che si occupa di sviluppare tecnologie in campo medico a servizio della cittadinanza. Da qui ne è così nato un piccolo progetto di ricerca affidato ad una classe dell’Istituto Buonarroti di Trento, a cui si è chiesto di realizzare un programma informatico che possa fungere da base di partenza per un dispositivo in grado di monitorare l’assunzione di insulina.
“Ho sempre creduto molto nella ricerca e nella scienza e per me la Fondazione Bruno Kessler è sempre stata un punto di riferimento – ha commentato la cittadina promotrice della proposta, Cecilia Cainelli – ho pensato di lanciare una sfida, attirando l’attenzione su un particolare bisogno: la mia patologia non è ancora totalmente conosciuta ed esistono tantissime variabili che possono influenzarla. Una delle cose che la ricerca può fare è proprio scoprire quali siano queste variabili. Questa sfida è stata raccolta dai ricercatori di Fbk”.
“E’ stato particolarmente stimolante cogliere lo spunto avanzato da una paziente diabetica come Cecilia – ha poi spiegato il project manager di TrentinoSalute4.0 Andrea Nicolini – ella ha infatti subito dimostrato di aver presente la gestione scientifica che si può fare dell’evoluzione della sua patologia”. Partendo dalla grande conoscenza acquisita, non solo “sul campo”, da parte della paziente diabetica, il team di Fbk ha potuto così essere stimolato a cercare risposte ai tanti interrogativi logistici di chi soffre di questa patologia.
I bisogni della singola paziente (e con lei quelli di chi soffre la stessa patologia), della scuola e della ricerca hanno così trovato una quadra in un’attività di ricerca diffusa finalizzata ad un risultato unico e utile e tutti. Ma l’auspicio è che ciò non sia che l’inizio di una serie di ricerche che sfruttano questo circolo virtuoso.
“Raccogliere gli input dei cittadini non solo è una sfida di oggi, ma sarà anche la sfida maggiore del domani”, ha concluso Nicolini. Intanto il progetto continua: il lavoro degli studenti del Buonarroti si concluderà a inizio 2021, mentre Cainelli rimane in costante contatto con il team di Fbk.