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OltrEconimia, oggi ci sono Raul Zibechi e Gigi Malabarba, mentre domani arrivano le attiviste colombiane
Il giornalista e scrittore Wolf Bukowski ha aperto la quinta edizione di OltrEconomia Festival: una riflessione fra economia neoliberista e la necessità di decoro e sicurezza nelle città: "Si sta vivendo è un vero e proprio esproprio delle città, che non hanno più spazio per le stesse persone che le hanno costruite"

TRENTO. Oggi 31 maggio la seconda giornata dell’Oef con le “Comunità possibili”, insieme allo scrittore e politologo uruguaiano Raul Zibechi e a Gigi Malabarba, già senatore per Rifondazione Comunista, attualmente referente della fabbrica recuperata milanese Rimaflow.
E domani, l’OltrEconomia è femmina: dalle 17.30 con le attiviste colombiane dei movimenti per la difesa dei diritti umani ed ambientali, si parlerà del protagonismo femminile nella costruzione della pace nei luoghi dell’estrattivismo e del conflitto. Mentre alle 10.30 il giornalista Luciano Scalettari vicedirettore di Famiglia cristiana e blogger de ilFatto.it , assieme al collettivo dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti, terrà un workshop gratuito sul Giornalismo nel Conflitto.
Ieri con il giornalista e scrittore Wolf Bukowski l’OltrEconomia Festival di Trento ha aperto la sua quinta edizione con una riflessione fra economia neoliberista e la necessità di decoro e sicurezza nelle città: è stata la conferenza su “comunità disgregate: tra mantra securitario e retorica del degrado”, che ha fatto luce su aspetti non banali che legano la politica economica e sociale applicata nella gestione delle nostre città, con il consenso e l’immissione nel pensiero comune, della paura del diverso.
L'insieme di pratiche, retoriche e discorsi che chiamiamo "decoro" hanno il fine ultimo di distruggere gli spazi pubblici in nome della (illusoria) difesa di quelli privati: Santoro (dalla prefazione di Nel nome del decoro - di Pisanello)
Telecamere, divieto di accattonaggi, chiusura di negozi etnici: la retorica del degrado, da contrastare, da combattere, da eliminare, in nome di città sicure, decorose: quando è iniziato tutto questo? Quando l’agenda politica ha messo al centro del proprio agire ed elaborare lo stato securitario? E’ quello che ieri sera si è chiesto il giornalista di Internazionale e scrittore Wolf Bukowski durante la conferenza di apertura della quinta edizione dell’OltrEconomia festival di Trento, che dal cuore della città, nel parco Santa Chiara, lancia anche quest’anno la sua sfida al pensiero unico, in favore della critica costruttiva verso modelli e economie.
Bukowski (“La danza delle mozzarelle” e “La santa crociata del porco” i suoi ultimi libri, entrambi per Ed. Alegre) ricostruisce le tappe culturali e politiche che in qualche maniera ci hanno abituato a parole che di fatto suonano vuote: “Si può far risalire al documento del gruppo di estrema destra statunitense Quality of Urban Life la prima esplicitazione documentata della necessità di città decorose - racconta il giornalista - ma il passaggio vero è legato al neoliberismo che segue quel glorioso trentennio dal dopoguerra al ’75, durante il quale nonostante il boom economico, la redistribuzione della ricchezza ancora esisteva. Reagan negli Stati Uniti vince negli anni Ottanta con un programma che esprime i due capisaldi del neoliberismo: abbassare le tasse ai ricchi e distruggere lo stato sociale. La tematica delle privatizzazioni si innesta perfettamente nel discorso della sicurezza e del decoro. Ecco che il trionfo di un’ideologia si re-immette all’interno di un processo economico. Nel programma della Lega, in mezzo ai proclami contro clandestini e migranti, ritroviamo la Flat Tax”. E continua, Bukoswi, a ragionare su quanto lo smantellamento del pubblico - “che dovrebbe essere di tutti, ed invece è diventato ad uso solo di chi lo possiede” - diventa l’emblema dello sfaldamento di una società sempre più diseguale. E per esemplificare, parla delle stazioni ferroviarie, “un tempo luogo di passaggio e quindi sicure; oggi,centri commerciali dove il disagio sociale non è semplicemente contemplato”.
In sostanza, c’è un filo rosso che lega retorica del degrado, politiche economiche neoliberiste, e consenso politico: “Un mantra di cui la cosiddetta sinistra si è appropriata immediatamente”. Non si può dunque non pensare a Trento, alle ronde, e agli importanti investimenti previsti per le telecamere :”Io non vorrei stigmatizzare la paura dei cittadini. Vorrei però far notare loro che dietro alla percezione dell’insicurezza c’è una lettura obbligata da fare, che racconta come certe vuote retoriche siano state usate nel tempo”.
Gli si chiede una riflessione anche sui negozi etnici, che una recente interrogazione presentata dai consiglieri Gianni Festini Brosa (Lega) e Michele Brugnara (Pd) raccogliendo le istanze dell'associazione Rinascita di Torre Vanga, vuole limitare :”A parte l’utilizzo del termine etnico - che pensavamo superato e che segna il passaggio del razzismo culturale ad un razzismo biologico - anche qui la storia insegna: dal periodo degli ipermercati alle periferie delle città che snobbavano i centri, siamo oggi con le grandi catene che se ne vogliono riappropriare. E ecco che la cosiddetta gentrificazione si collega ancora all’impiego di grandi somme di denaro da parte di finanziarie e 'ndrangheta che si riversano nei centri cittadini in nome dell’abbellimento e della retorica del turismo. In questo panorama, alimentare paure e distorsioni su chi è diverso da noi è funzionale. Ma quello che si sta vivendo è un vero e proprio esproprio delle città”.
"In conclusione - chiosa Wolf Bukowski, citando la sociologa statunitense Saskia Sassen - le città non hanno più spazio per le stesse persone che le hanno costruite, cioè le classi sociali subalterne: una città sicura è una città vissuta, la repressione come risposta alla paura prevede città vuote, e quindi, per assurdo, più insicure”.
Oggi l’OltrEconomia festival vi aspetta dal pomeriggio. Ecco il programma:

14.00 - 16.00
Workshop di scrittura giornalistica
Come si scrive un articolo per la carta stampata e per il web: differenze, contenuti, errori più frequenti. Iscrizione obbligatoria, costo 3 euro. Al termine del workshop verrà consegnato un attestato di partecipazione
Presenta:
Riccardo Bottazzo
Giornalista e direttore di EcoMagazine
17.45 diretta streaming su globalproject.info
Comunità in movimento: i mondi altri
A confronto i processi sociali latinoamericani e le esperienze di lotta più significative del nostro Paese. Con lo scrittore e giornalista uruguaiano Raùl Zibechi analizzeremo l'evoluzione dei percorsi di autonomia e resistenza delle comunità zapatiste in Messico, dei movimenti piqueteros in Argentina e Sem Terra in Brasile, delle mobilitazioni in difesa dei territori dei popoli indigeni ecuadoriani, colombiani e boliviani. Con l'attivista Gigi Malabarba esploreremo le connessioni solidali tra la fabbrica recuperata dai lavoratori di “RiMaflow” a Milano e la rete nazionale di distribuzione alternativa “Fuori Mercato”. Immersi nei tempi scanditi dal movimento di ogni Comunità resistente, un dialogo in parallelo all'interno di “due mondi altri” tra economie alternative, relazioni orizzontali, femminismi e autonomie.
Ospiti:
Raul Zibechi
Giornalista e scrittore uruguaiano
Gigi Malabarba
RiMaflow, Rete Fuori Mercato
Altre info su: oltreconomia.info