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“Mancano gli spazi”: i ragazzi della ‘Pallanuoto Snd’ rimangono senza piscina
Prima il trasferimento da Levico Terme, poi da Pergine, non c’è davvero pace per i giovani pallanuotisti perginesi che per la terza volta di fila dovranno cercarsi una nuova piscina dove allenarsi. La società replica: “Stiamo lavorando con le altre realtà per trovare una soluzione”

TRENTO. Non c’è proprio pace per i giovani atleti della pallanuoto di Pergine, dopo due stagioni travagliate è arrivata infatti la comunicazione da parte dell’attuale società la Snd nuotatori trentini: per mancanza di spazi, dalla prossima stagione, 20 ragazzi dovranno trovarsi una nuova piscina dove allenarsi.
Ma facciamo un passo indietro, perché la sfortuna che sembra perseguitare i giovani atleti perginesi ha radici lontane. Nel 2017 la Sport management di Verona, la società che sosteneva l’attuale squadra di pallanuoto, perde la gestione della piscina di Pergine. Ai veronesi subentra la Rari Nantes Valsugana, che ottiene la gestione della piscina fino al 2022 (recentemente prorogata fino al 2024), non essendo interessata a questa disciplina la Rari Nantes da lo “sfratto” ai ragazzi della pallanuoto, che si vedono costretti a cercare una nuova struttura. Un copione già visto fanno sapere amareggiati i genitori dal momento che la stessa dinamica era andata in scena quando la squadra si allenava nella piscina di Levico Terme e si vide negare gli spazi sempre dalla ‘Rari Nantes’ che nel frattempo aveva preso in gestione anche quell’impianto.
Pochi giorni fa per i giovani pallanuotisti è arrivata l’ultima doccia fredda per via della mancanza di spazi la Snd nuotatori trentini, società presso la quale si allenavano, ha deciso che dalla prossima stagione la pallanuoto non sarà più tra le attività in programma costringendo di fatto i ragazzi a cercarsi per la terza volta una nuova casa. Secondo alcuni genitori poi la ‘Snd’ avrebbe disatteso gran parte delle promesse fatte a inizio anno: “Nonostante la squadra si fosse iscritta al campionato del Triveneto gli spazi per gli allenamenti sono stati ulteriormente ridotti e la porta gonfiabile per potersi allenare è arrivata solamente a marzo di questo anno”.
“Va fatta una precisazione – replica Mizio Carradore membro del consiglio direttivo della Snd nuotatori trentini – attualmente abbiamo in affitto da Asis, l’ente che gestisce piscine e altri centri sportivi del comune di Trento, degli spazi nelle piscine di Madonna Bianca e Gardolo e solo una di queste è attrezzata per accogliere in sicurezza i giocatori di pallanuoto”. Pertanto alla base della scelte operate dalla ‘Snd nuotatori’ non ci sarebbe la volontà di discriminare alcuni ragazzi quanto piuttosto la necessità di una razionalizzazione logistica degli spazi acqua.
“Inoltre – continua Carradore – non è vero che tutti gli atleti dovranno trasferirsi, infatti per quelli che svolgevano gli allenatori di sera le piscine rimangono a disposizione, anzi abbiamo addirittura tolto alcune attività di nuoto per dar loro più spazio”.
Carrodore ha infine ribadito l’impegno da parte della sua società per trovare una soluzione condivisa: “Stiamo lavorando con le altre associazioni sportive per offrire il miglior servizio possibile, alcune di queste si sono già dette disponibili ad accogliere i 20 ragazzi rimasti esclusi”.