29 anni fa due coniugi tedeschi trovarono Ötzi, l’uomo "venuto dal ghiaccio" vissuto nell'età del Rame
Esattamente 29 anni fa, il 19 settembre 1991, veniva ritrovato il corpo dell’”uomo venuto dal ghiaccio”, meglio conosciuto come Ötzi, l’uomo del Similaun. I coniugi tedeschi Erika e Helmut Simon non credevano certo che nella loro vacanza tra le montagne della val Senales e dell’Ötztal avrebbero trovato il corpo di un uomo vissuto nell’età del Rame. La sua scoperta ha ispirato artisti e scrittori di tutto il mondo

BOLZANO. Esattamente 29 anni fa, il 19 settembre 1991, veniva ritrovato il corpo dell’”uomo venuto dal ghiaccio”, meglio conosciuto come Ötzi, l’uomo del Similaun. I coniugi tedeschi Erika e Helmut Simon non credevano certo che nella loro vacanza tra le montagne della val Senales e dell’Ötztal avrebbero trovato il corpo di un uomo vissuto nell’età del Rame. Imbattutisi nel corpo di Ötzi, pensarono subito che si trattasse di un alpinista morto di recente, o tutt’al più di un soldato caduto sul campo di battaglia durante la Prima Guerra Mondiale.
Si sbagliavano: avevano trovato una salma che aveva più di 5 mila anni, un uomo di età avanzata per l’epoca in cui viveva – l’uomo del Similaun è morto a 40-50 anni –, alto 1.60 metri e morto probabilmente di morte violenta.
Fu Reinhold Messner, assieme all’amico Hans Kammerlander, ad accorgersi dell’eccezionalità della scoperta: guardando uno schizzo dell’ascia che fu ritrovata accanto al corpo dell’uomo del Similaun, Messner si rese conto che si trattava di una persona vissuta in un’epoca ben più lontana da quella immaginata dai coniugi tedeschi. Trasportato a Innsbruck per essere esaminato, Ötzi fu poi portato al Museo Archeologico dell’Alto Adige, nel centro storico di Bolzano, dove si trova tuttora.
Nacque una disputa circa il luogo del ritrovamento: l’uomo del Similaun doveva andare all’Austria o all’Italia? Messner sosteneva che fosse stato ritrovato in Austria, ma dopo alcuni accertamenti si giunse alla conclusione che il corpo di Ötzi era in territorio italiano.
Oggi sono molte le scolaresche che visitano il Museo Archeologico dell’Alto Adige per vedere l’ormai famosissimo “uomo venuto dal ghiaccio”, conservato a una temperatura di - 6° gradi, con un’umidità del 100 percento. Il Museo ha infatti studiato un apposito percorso per bambini dai 6 ai 10 anni.
Questa figura, però, non affascina solo i bambini: scrittori, attori, registi e musicisti ne hanno spesso tratto racconti, film e canzoni. Recentemente, lo scrittore Marco Borgogno si è ispirato alla storia di Ötzi per scrivere un giallo, “L’ultimo segreto di Ötzi”, uscito l’anno scorso. A Ötzi è stato anche dedicato un asteroide, 58030 Ötzi, e Brad Pitt si è fatto tatuare sull’avambraccio i contorni dell’uomo del Similaun.
Leggenda vuole però che l’”uomo venuto dal ghiaccio” porti sfortuna: sette persone che hanno contribuito al suo ritrovamento sono decedute nel giro di qualche anno. E' il caso di Helmut Simon, uno dei coniugi tedeschi che l’ha avvistato in val Senales, un operatore della tv pubblica tedesca che ne ha filmato il momento del ritrovamento, un alpinista che l’ha trasportato e il medico legale che l’ha studiato.
Da fine marzo è possibile consultare online l’Iceman Database (disponibile in inglese,tedesco e italiano) del Museo Archeologico dell’Alto Adige, dove si può scoprire la storia dell’”uomo venuto dal ghiaccio”: Ötzi è ora a portata di un click.