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Dopo anni di abbandono riapre lo storico Palazzo delle Poste: ospiterà laboratori e una mostra curata dagli artisti locali
Palazzo delle Poste riapre i battenti dopo anni di abbandono: via libera ai laboratori e alla successiva mostra curata dal Collettivo Mavi e H2O+: “L’arte è relazione e cura degli spazi pubblici”

TRENTO. Palazzo delle Poste come non si è mai visto, aperto al pubblico dopo anni di abbandono per ospitare una serie di artisti che si sono installati negli spazi dell’edificio. Le stanze di palazzo Poste però diventeranno anche la base per una serie di laboratori aperti alla cittadinanza. “Il progetto – spiega Francesca Piersanti del Collettivo Mavi – nasce da un bando del comune di Trento, che con una certa lungimiranza ha messo da parte un budget per favorire la cultura e l’arte. Il bando chiedeva di affrontare il tema del benessere, e come collettivo abbiamo deciso di declinarlo nell’accezione di cura, creando un atlante visivo, un insieme di immagini che raccontino cos’è la cura. Per l’idea abbiamo preso spunto dal lavoro svolto da Warburg”.
L’arte infatti, è prima di tutto relazione. Lo sapeva bene Aby Warburg, storico dell’arte tedesco conosciuto per il suo “Atlas Mnemosyne”, esposto proprio in questi giorni a Berlino. Con “l’Atlas Mnemosyne”, Warburg puntava a creare una mappa di immagini che ponesse in relazione opere d’arte antiche e lavori della contemporaneità. Da questo spunto nasce l’idea di “Atlas Curae”, progetto curato dal Collettivo Mavi e dall’associazione culturale H2O+, che prenderà il via dal prossimo 10 settembre. Al centro della riflessione artistica che “Atlas Curae” persegue c’è il tema della cura.
“Inizialmente – racconta Piersanti – avevamo previsto di lavorare negli spazi dell’ex Santa Chiara. Abbiamo spostato poi l’attenzione su un altro luogo, il Palazzo delle Poste, chiuso da 12 anni. Infatti, la domanda che muove il nostro progetto è: Quale può essere il ruolo dell’arte rispetto alla cura degli spazi urbani?”. Dopodiché ‘Europa Gestioni Immobiliari’ ha dato l’opportunità di usare questo spazio al Collettivo, che ha pulito e sistemato l’interno dell’edificio.
Il tema della cura sarà affrontato attraverso due filoni d’arte nel corso di alcuni laboratori che si terranno dal 10 al 13 settembre, e per cui è necessaria la prenotazione. Luca Coser, Laurina Paperina, Luciano Civettini, Federico Lanaro, Michele Parisi e Gianni Pellegrini terranno dei laboratori di pittura, nel corso dei quali ogni artista si racconterà al pubblico per poi coinvolgerlo a livello operativo: ad esempio, Laurina Paperina chiederà ai partecipanti di portare delle cartoline da riutilizzare per creare delle piccole opere d’arte. Giuliana Racco, Angelo Morandini, Nuvola Ravera, Emanuele Benedetti e il Museo Wunderkammer si occuperanno invece di arte pubblica, ragionando sull’identità politica e civile dell’arte e per produrre delle opere che rimarranno poi a Palazzo delle Poste.
“Vogliamo mettere in relazione con gli artisti pubblici differenti: giovani e anziani, ma anche rifugiati e richiedenti asilo. Per raggiungere questi ultimi ci siamo messi in contatto con molte cooperative del territorio”. Il laboratorio con Giuliana Racco, invece, è pensato appositamente per rifugiati e richiedenti asilo. Racco viaggia tra Spagna, Svezia e Trentino con il progetto “Limbo”, attraverso il quale cerca di raccontare la sospensione che vivono le persone senza documenti, ma anche quella che tutti noi abbiamo provato in questi mesi a causa del lockdown”.
A partire dal 13 (e fino al 27 settembre), dalle 15 alle 18 di sabato e domenica, sarà possibile visitare su prenotazione le opere create dagli artisti in Palazzo delle Poste. Il Touring Club si è messo a disposizione per raccontare ai visitatori la storia di Palazzo delle Poste, mentre il team di “Atlas Curae” illustrerà le opere dell’atlante.
Giovedì 10 settembre
9.30–12.30 in sala Montacarichi e chiostro: Luca Coser – Il corpo poetico. Forme della creatività contemporanea.
10-18 in sala delle Colonne: Nuvola Ravera – Plasticità e protezioni (e lo scudo fantasma)
14-17 in sala Montacarichi e chiostro: Luciano Civettini – Materiali, disordine, relazioni, ovvero tutto ciò che mi porta a dipingere.
14-17 in sala delle Colonne: Giuliana Racco – Come vivere nel limbo (riservato a un pubblico under 35)
Venerdì 11 settembre
10-12 in sala Manifesta e sala Montacarichi: Federico Lanaro – Gli imboscati
14-16 in sala Manifesta: Laurina Paperina – Post-cards.
14-17 in sala delle Colonne: Giuliana Racco – Come vivere nel limbo (riservato a un pubblico under 35)
Sabato 12 settembre
9.30-12.30 in sala Montacarichi e chiostro: Michele Parisi – Al sole misuro i passi
11-13 in sala delle Colonne: Mudeo Wunderkammer – Preview della conferenza stampa della Biennale “Future ruins feelings and spleen” (2022)
14-16 in sala Montacarichi e chiostro: Gianni Pellegrini – Fermare lo sguardo
14-17 in sala delle Colonne: Giuliana Racco – Come vivere nel limbo (riservato a rifugiati e richiedenti asilo)
Domenica 13 settembre
10-12 in sala Manifesta: Emanuele Benedetti – Il vuoto è pieno
14-16 in sala Manifesta: Emanuele Benedetti – Il vuoto è pieno