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Il sindaco Ghedina fa visita al "trenino delle Olimpiadi" conservato a Trento per i 100 anni dalla nascita della ferrovia delle Dolomiti
Il sindaco Gianpietro Ghedina: "Insostituibile durante il periodo della guerra per le popolazioni che scendevano nella pianura Veneta alla ricerca di generi di prima necessità, il trenino arrivò a trasportare 7000 persone al giorno nel corso delle Olimpiadi di Cortina"

TRENTO. Il "trenino delle Dolomiti" viaggiava su una ferrovia di montagna a scartamento ridotto, che tra il 1921 e il 1964 ha collegato Calalzo di Cadore, Cortina d'Ampezzo e Dobbiaco unendo le province di Belluno e Bolzano.

Questo è quindi l'anno del suo 100esimo anniversario, un momento molto importante per la comunità bellunese. Per l'occasione, il sindaco di Cortina d'Ampezzo, Gianpietro Ghedina, ha deciso di fare visita allo storico elettrotreno 008, costruito per le Olimpiadi del 1956, ora conservato a Trento in ottimo stato dopo la restaurazione.
"La Ferrovia delle Dolomiti ha costituito per oltre un quarantennio il principale mezzo di collegamento tra il Cadore e Pusteria", ha scritto Ghedina in un post su facebook. "Nata nel corso della Grande Guerra, quando gli opposti eserciti diedero vita a rudimentali ferrovie da campo, la Ferrovia delle Dolomiti venne ufficialmente inaugurata il 15 giugno del 1921".

"Il sevizio fu impeccabile negli anni Trenta con l’affermarsi di un turismo sempre più intenso e qualificato - continua - tanto da essere riconosciuta come la miglior ferrovia italiana a scartamento ridotto del tempo. Insostituibile durante il periodo della guerra per le popolazioni che scendevano nella pianura Veneta alla ricerca di generi di prima necessità, il trenino arrivò a trasportare 7000 persone al giorno nel corso delle Olimpiadi di Cortina".

"Questo però non ne garantì la sopravvivenza e con il dilagare della motorizzazione privata il trenino concluse il proprio servizio. Nel 1964 ne venne decretata la soppressione per motivi di carattere politico ed economico. Finì così un periodo, durato 43 anni, durante il quale il caratteristico trenino, a vapore prima, a trazione elettrica poi, contribuì in maniera determinante allo sviluppo sociale e turistico delle nostre zone".
