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Il trentino Fulvio Viesi è il "chirurgo del castagno" sull'Etna: "La sua potatura ha salvato i cento cavalli, patrimonio Unesco di 4 mila anni"

Il trentino Fulvio Viesi, presidente dell'Associazione tutale marroni di Castione Brentonico, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Sant'Alfio sull'Etna per aver salvato il castagno dei cento cavalli. Il Guinness Club 92 Trento lancia il progetto "Albero di pace nel mondo" per creare gemellaggi all'insegna della cooperazione

Da sx l'assessore Alfio Nicolosi, il sindaco Giuseppe Maria Nicotra, Fulvio Viesi e Nellina Ardizzone Lutri
Pubblicato il - 25 maggio 2023 - 12:50

SANT’ALFIO SULL'ETNA. Il trentino Fulvio Viesi ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Sant'Alfio sull'Etna in provincia di Catania. La sua potatura ha salvato il castagno dei cento cavalli, un bene di 4 mila anni, inserito nella lista del patrimonio Unesco. 

 

Il presidente dell'Associazione tutela marroni di Castione Brentonico è riuscito con un "intervento chirurgico" mirato a ridare nuova vitalità a quello che è ritenuto una sorta di mammut vegetale in Europa e le cui sorti sembrava ormai segnate da un lento ma progressivo deperimento capace di portarlo “all’estinzione

 

Per interrompere la lenta ma costante agonia vegetativa del patriarca, tutelato dall’Unesco dall’alto dei suoi 4.000 anni (non a caso è ritenuto il più vecchio albero del continente europeo), l'anno scorso Fulvio Viesi è sceso dal Monte Baldo all'Etna con una squadra superspecializzata e ha realizzato una gigantesca operazione chirurgica, mai tentata in precedenza.

 

Dal vetusto albero sono, infatti, stati tolti 250 quintali di materiale legnoso ormai secco a causa del cancro corticale e degli eventi atmosferici, che ne stavano mettendo a rischio la sua esistenza. A dare il senso del grande impegno richiesto bastano le dimensioni ciclopiche del patriarca vegetale che ha una altezza massima di 22 metri, il diametro della chioma di 46 metri e la circonferenza alla base dei tre tronconi di 52 metri.

 

L’operazione è stata concordata nei dettagli in una serie di confronti con una serie di luminari del settore e realtà amministrative siciliane e nazionali preposte alla tutela dei monumenti vegetali. Fugati i dubbi si è proceduto, con esito altamente positivo, tanto che a distanza di pochi mesi il castagno dei cento cavalli ha prodotto la bellezza di cinquecento chilogrammi di preziosi frutti, confermando la sua piena ripresa vegetativa.

 

Per questo intervento l’amministrazione comunale di Sant’Alfio, guidata dal sindaco Giuseppe Maria Nicotra insieme all’assessore Alfio Nicolosi, ha voluto assegnare la cittadinanza onoraria proprio a Fulvio Viesi, che ha ricevuto la pergamena visibilmente commosso durante la cerimonia ospitata nell’aula consiliare “Rosario Livatino” del Palazzo di città. Stesso onore riservato alla professoressa Nellina Ardizzone Lutri, presidente del Club per l’Unesco di Acireale, quale “Ambasciatrice del Castagno” il cui lavoro è sfociato nel conferimento del titolo Unesco al Castagno dei cento cavalli quale “Monumento messaggero di pace nel mondo”, essenza naturale di alto profilo storico-culturale e ambientale”.

 

"La cittadinanza onoraria a Fulvio Viesi – commentano il sindaco Nicotra e l’assessore Nicolosi - è il ringraziamento al 'chirurgo del castagno', esperto coltivatore dei castagneti nei boschi del Trentino, legando la sua attività di promozione dei suoi interventi, sia a livello nazionale che internazionale, con la sua professionalità”. 

 

Il trentino si è impegnato per il salvataggio del millenario castagno da un insidioso parassita, portandolo a trovare un equilibrio naturale convivendo felicemente con la pianta stessa. “Sono stati eseguiti lavori di potatura con la ripulitura delle parti disseccate attaccate dal cancro della corteccia", spiega Viesi. "E' stato un intervento fondamentale dal punto di vista fitosanitario, ma anche estetico, per ridare al patriarca arboreo la sua giusta dignità di albero più vecchio d’Europa e, nel contempo, attuare una radicale disinfestazione di tutta la pianta”.

 

Alla cerimonia ha partecipato anche una delegazione del Guinness Club 92, di cui Viesi è socio, per illustrare all’Amministrazione comunale di Sant’Alfio il progetto “Castagno di Pace”, che punta a piantare e quindi a diffondere a Trento e in altre località d’Italia e d’Europa alcuni “figli” del patriarca vegetale di Sant’Alfio.

 

E' già stato ipotizzato un calendario di attività che nei prossimi due anni porterà a realizzare l’intera operazione destinata a perpetuare la vita del castagno dei cento cavalli. Creando dei presupposti per gemellaggi all’insegna dell’amicizia ma anche un fattore di promozione mediatica significativa per il patriarca vegetale.

 

“L’intero progetto ha una valenza altamente simbolica - dicono Giovanni Groff, Fulvio Viesi e Diego Decarli – perché il castagno può essere ritenuto l’albero simbolo d’Italia in quanto vegeta praticamente in ogni territorio della penisola, adattandosi ai vari climi e anche alle quote del terreno. E nei secoli ha garantito l’alimentazione il benessere alle popolazioni”.

 

Da segnalare che a Sant’Alfio c'è un secondo monumento vegetale, anch’esso bisognoso di cure, denominato “Castagno Sant’Agata” detto castagno della nave perché i suoi tronchi richiamano gli alberi di un veliero. Rispetto a quello dei cento cavalli è decisamente più giovane anche se esisteva già all’epoca di Gesù, ma le sue condizioni vegetative non appaiono ottimali.

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