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"Più sensibilità verso il dono", la candidata Viliotti: "C'è scarsa attenzione alle richieste delle associazioni di donatori di sangue"

Entro il 30 settembre Regioni e Province autonome avrebbero dovuto certificare la spesa sostenuta dalle associazioni nel 2022, per poter accedere ai contributi del Decreto Legge Aiuti. Viliotti: "Ma la provincia di Trento non lo ha fatto. Inattuata anche la richiesta di adeguamento e allargamento della Banca del sangue di Via Malta

Pubblicato il - 01 ottobre 2023 - 17:14

TRENTO. Maggiore sensibilità verso il tema del dono per cercare di raggiungere gli obiettivi sanitari di autosufficienza provinciale di plasma e plasmaderivati. L'appello arriva da Elisa Viliotti, già presidente di Avis del Trentino e ora candidata alle elezioni provinciali nella lista del Partito Democratico, che punta il dito contro la scarsa attenzione da parte della provincia alle richieste delle associazioni trentine impegnate nelle donazioni.

 

In particolare, entro il 30 settembre Regioni e Province autonome, per poter accedere ai contributi del Decreto Legge Aiuti, avrebbero dovuto certificare la spesa sostenuta dalle associazioni nel 2022. Il DL ha stanziato, infatti, 2 milioni di euro di contributi economici in favore della raccolta gratuita e volontaria di sangue ed emocomponenti effettuata dalle associazioni con lo scopo di agevolare il raggiungimento dell’autosufficienza, indicando come criteri di riparto l’indice della popolazione residente, di produzione dei globuli rossi e di conferimento di plasma all’industria.

 

Nel 2022 le associazioni trentine hanno speso diverse centinaia di migliaia di euro per acquistare separatori cellulari e abbattitori termici per aumentare la raccolta di plasma.

Ma il termine del 30 settembre – denuncia Viliotti - è decorso senza che le associazioni siano state sentite e senza che le spese siano state certificate”.

 

Il finanziamento per la Provincia di Trento (si parla di 59mila euro) non sarebbe stato frazionato ma destinato, da parte delle associazioni del dono del sangue, all’acquisto di un separatore cellulare trasportabile, che avrebbe consentito di avviare la raccolta del plasma sui punti periferici, integrando i fondi mancanti con risorse proprie.

 

“Lobiettivo dell’autosufficienza provinciale di plasma e plasmaderivati – ribadisce Viliotti – è stato formalizzato anche nella proposta del Piano provinciale sangue e Plasma 2023-2025 con un emendamento del luglio scorso, rimasto tuttora lettera morta”.

 

Inattuato risulta, inoltre, l’impegno assunto in Consiglio provinciale, a fronte di un ordine del giorno presentato dal consigliere Zeni che chiedeva l’adeguamento e allargamento della Banca del sangue di Via Malta, struttura rilevante per la raccolta provinciale di plasma, fortemente voluta dalle associazioni e da migliaia di donatori che hanno sottoscritto una petizione” conclude Viliotti.

 

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