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In 780 per chiedere un collegamento pubblico e una ciclabile tra Mattarello e Romagnano
La petizione è stata consegnata al presidente del consiglio provinciale e sarà consegnata anche al sindaco Andreatta. I due sobborghi condividono scuole e servizi e quindi chiedono venga messa in sicurezza la retta che li unisce

TRENTO. Sono state 780 le firme raccolte dai cittadini di Mattarello e Romagnano per chiedere, finalmente, un collegamento di trasporto pubblico diretto e una piccola via ciclopedonale che unisca l'abitato della destra Adige a quello della sinistra. Perché? La storia è presto detta: le due comunità dei due sobborghi condividono numerosi servizi tra cui la scuola ma sono, di fatto, separate dall'assenza di un collegamento di trasporto pubblico diretto e pur se si tratta di un brevissimo tratto di strada rettilineo è poco sicuro per una percorrenza a piedi.
Per questo i ragazzi che frequentano le scuole dall'altra parte devono sempre dipendere dai genitori per raggiungerle e avventurarsi su un tragitto che a piedi è piuttosto pericoloso e poco agevole. Da queste esigenze nasce la richiesta dei 780 cittadini firmatari della petizione consegnata al presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti da una delegazione di oltre 15 persone, rappresentative di tutta la popolazione – bambini, anziani, contadini, imprenditori, studenti, insegnanti e un profugo del Gambia con la sua bambina - per chiedere un collegamento ciclopedonabile tra Romagnano e Mattarello che favorisca anche l’accesso alla ciclabile della Valle dell’Adige.
I firmatari, hanno portato lo stesso documento anche al sindaco di Trento e sono fiduciosi in un favorevole accoglimento delle loro istanze, ha detto il primo firmatario e promotore della petizione Gabriele Iori. Il Presidente Dorigatti ha illustrato il percorso delle petizioni – verifica da parte del legislativo, assegnazione alla Commissione competente – in questo caso la terza istruttoria ed elaborazione di una relazione entro massimo sei mesi - e ha osservato come il tema sia in via generale condivisibile, favorito anche da una sensibilità diffusa verso la creazione di reti, di comunicazioni e di percorsi “verdi”.
“Riceviamo il documento e lo prendiamo in carico” ha detto, garantendo altresì l’impegno a rendere pubbliche le esigenze rappresentate.