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Trento-Bondone, fari puntati su Christian Merli, il grande favorito
Il pilota trentino al via dell'edizione numero 68 dell'attesa gara automobilistica. Un'intervista tratta dallo "speciale Trento-Bondone" di D-Sport, il magazine de Il Dolomiti (Qui numero)

TRENTO. Ancora poche ore e poi è tempo di Trento-Bondone numero 68, storica gara di automobilismo su strada che anche quest’anno coinvolge la città di Trento e richiama numerosi appassionati lungo il tracciato.
Una corsa molto sentita, soprattutto dal campione trentino Christian Merli che dopo numerosi trionfi in trasferta spera di conquistare il primo posto anche nella gara di casa, forte dei recenti successi.
Un’edizione quella di quest’anno che potrebbe essere decisiva per il pilota originario del capoluogo.
Un'intervista tratta dallo "speciale Trento-Bondone" di D-Sport, il magazine de Il Dolomiti (Qui numero)
Come vivi il pre-gara e quali sono le aspettative?
Fino adesso abbiamo ottenuto ottimi risultati, sono fiducioso. Per noi trentini è sempre più difficile: la competizione è alta, così come le aspettative del pubblico. E' una gara unica nel suo genere che richiede una preparazione particolare su tutti i fronti, soprattutto per quanto riguarda la macchina.
A questo proposito, cosa può dirci della vettura?
Il cambio d’auto ha reso più difficile questa gara nello specifico, perché il 2000 che guidavo in precedenza aveva una maggiore tenuta su strada rispetto al modello di adesso, un mezzo migliore per i tracciati rettilinei. Spero che la potenza del motore sia la chiave della vittoria.
Saranno tanti gli avversari da temere quest’anno?
Sinceramente non mi sono preoccupato di vedere l’elenco dei partecipanti, però immagino che nella nostra categoria saranno in diversi a contendersi la vittoria.
Il grande assente è Simone Faggioli, sei il favorito numero uno?
A livello europeo siamo sempre andati forti, ma questa competizione è sempre uno scoglio. Le soluzioni adottate sulle nostre macchine ci garantiscono maggiore vantaggio in tracciati medio-veloci rispetto a quelli come quello della Trento-Bondone, famoso per i suoi tornanti. Soffriamo un po’ nei tracciati medio-lenti, ma questo non ci spaventa. Le gare sono così: fino alla fine non si sa cosa succede.
A proposito di Faggioli: una rivalità solo in gara?
Non parlerei di rivalità, anche perché facciamo uno sport che ci vede spesso a contatto. Mantenere buoni rapporti è importante, soprattutto all’estero dove si crea spesso “solidarietà” tra connazionali. Ovviamente capita che ci siano delle divergente sportive, questo è normale: se c’è qualcosa non ci facciamo problemi a dircelo in faccia, ma senza creare ostilità. Spesso sono le tifoserie a alimentare questa rivalità, ma tutto sommato noi cerchiamo di mantenere una sana competizione.
I tifosi hanno molte aspettative nei tuoi confronti, come affronti questa pressione?
E' normale e fa anche piacere perché significa che ci tengono e credono in me. Confesso che a volte, a casa, sento la pressione, ma con il tempo ci ho fatto l’abitudine.