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In val di Fiemme avvistato il primo esemplare di sciacallo dorato, l’esperto: “Stiamo assistendo a una rapida espansione di questa specie”
Un esemplare di sciacallo dorato è stato fototrappolato in val di Fiemme. L’esperto Lapini: “Esemplari isolati si spostano in modo abbastanza casuale nel corso della loro dispersione, talvolta però possono dare origine a dei nuovi nuclei familiari”

PREDAZZO. Uno sciacallo dorato è stato ripreso da una delle fototrappole posizionate da Giuseppe Listorti dell’associazione “Io non ho paura del lupo” che è impegnata in Val di Fiemme nell’ambito del monitoraggio faunistico effettuato in collaborazione con Muse e Servizio faunistico della Provincia. Si tratta del primo esemplare avvistato in val di Fiemme.
“Potrebbe trattarsi di un esemplare in dispersione – afferma Luca Lapini esperto del Museo Friulano di Storia Naturale – d’altra parte è noto come in val Venosta siano presenti degli sciacalli dorati, mentre in Trentino abbiamo individuato un nucleo familiare nella zona di Fiavè. Negli ultimi anni stiamo assistendo a un’espansione molto rapida di questa specie che ormai sta scendendo lungo la Penisola”.

Le ultime segnalazioni riportano della presenza degli sciacalli dorati nel Lazio, nella zona del parco del Circeo. “Esemplari isolati – riprende Lapini – si spostano in modo abbastanza casuale nel corso della loro dispersione, talvolta però possono dare origine a dei nuovi nuclei familiari”. Come noto, lo sciacallo dorato è giunto soltanto recentemente in Italia (le prime segnalazioni in Italia risalgono ai primi anni ’80) per naturale espansione dalla penisola balcanica, un’espansione resa possibile anche in virtù della decimazione della popolazione di lupo culminata nella seconda metà del XX secolo.

A breve la Provincia dovrebbe pubblicare il nuovo rapporto sui grandi carnivori che per l’appunto comprende una sezione dedicata anche agli sciacalli dorati. Per quanto riguarda i lupi invece, fanno sapere dal gruppo Facebook “Fiemme e Fassa il ritorno del lupo” è probabile che i branchi “trentini” siano diventati oltre una ventina.
“La presenza del lupo è stata riscontrata su entrambi i lati orografici della valle dell’Avisio – afferma l’appassionato Paolo Scarian – nella zona delle valli di Fiemme e Fassa abbiamo notato il probabile aumento degli esemplari in dispersione. Auspichiamo che la Provincia non si limiti alle azioni di prevenzione sui grandi carnivori ma si attivi per una campagna di informazione capillare su tutto il territorio”.
Nel frattempo il gruppo “Fiemme e Fassa il ritorno del lupo” si sta occupando di monitorare il branco presente nella zona della val Venegia e di Bellamonte, formato da almeno 4 esemplari (la coppia alpha e due cuccioli), e quello della val Sorda.