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Le anguille rischiano di sparire dai corsi d’acqua del Trentino: la Provincia sospende la pesca per due anni
Secondo la classificazione dell’Iucn, le anguille sono in stato critico di conservazione, proprio per questo, recependo un decreto ministeriale, il Servizio Faunistico della Provincia di Trento ha sospeso la pesca dell’anguilla per due anni, fino al 31 dicembre 2024

TRENTO. Da tempo l’anguilla europea rischia di scomparire dai corsi d’acqua trentini. La specie infatti, anche secondo la classificazione dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), è in uno stato “critico” di conservazione. Proprio per questo, recependo un decreto ministeriale, il dirigente del Servizio faunistico della Provincia di Trento ha sospeso la pesca dell’anguilla per due anni, fino al 31 dicembre 2024.
Il decreto nazionale infatti, stabilisce la chiusura della pesca per le Regioni e le Province autonome che non partecipano al Piano nazionale di gestione dell’anguilla. “La sospensione temporanea della pesca – piuttosto che un divieto permanente, si legge nella nota ufficiale – è stata la via indicata dal Comitato provinciale della pesca. In tale lasso di tempo, sempre su indirizzo del Comitato, il Servizio faunistico potrà verificare, con le competenti sedi ministeriali, la possibilità e l’opportunità di aderire al piano di gestione nazionale della specie, che consentirebbe di riaprire la pesca sportiva adottando un periodo di chiusura più limitato”.
La pesca dell’anguilla nel lago di Garda era già stata sospesa in precedenza per via della contaminazione da diossine e pcb, quella dell’inquinamento, assieme alla pesca, è fra le cause più probabili della progressiva scomparsa di questa specie. D’altra parte le anguille hanno un processo riproduttivo molto complesso (la maturità sessuale viene raggiunta fra i 4 e 15 anni) che le spinge a compiere un lunghissimo trasferimento dalle acque interne europee fino al mar dei Sargassi.
Nella fase della “calata” verso il mare o durante la risalita verso fiumi e laghi le anguille, quando incontrano degli ostacoli, possono uscire dall’acqua e percorrere brevi trasferimenti via terra. Nel corso degli anni però l’eccessiva antropizzazione dell’ambiente ha reso sempre più complicati questi spostamenti.