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Parco della Lessinia, "La delibera che sopprime la figura del guardiaparco non è valida", Europa verde: "Confermato un primo stop all'inopportuna scelta"
La consigliera regionale Cristina Guarda (Europa verde): "La Giunta smentisce il Consiglio direttivo del Parco della Lessinia e conferma le mie supposizioni: la delibera con cui autorizza le procedure di assunzione del personale senza includere il guardiaparco non vale"

VERONA. Con la delibera del 20 gennaio 2023, il Parco della Lessinia ha eliminato (per almeno 2 anni) il suo guardiaparco, "figura cruciale e fondamentale, fondante dell’ente", come sottolineato da Alberto Saddi, guida ambientale escursionistica e naturalista. Una decisione che aveva sollevato indignazione tra i cittadini, che avevano lanciato una raccolta firme per chiedere che questa figura venisse ripristinata. Insieme, si erano mossi anche alcuni politici, tra i quali la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa verde), che con un'interrogazione contestava il contenuto della delibera del Consiglio direttivo del Parco.
"La Giunta smentisce il Consiglio Direttivo del Parco della Lessinia e conferma le mie supposizioni - rivela oggi la consigliera -. La delibera con cui autorizza le procedure di assunzione del personale senza includere per 2 anni il guardiaparco non vale", sottolinea chiarendo la vicenda.
"Rispondendo alla mia interrogazione con cui, qualche settimana fa, contestavo il contenuto della delibera del Consiglio direttivo del Parco Naturale della Lessinia del gennaio 2023, la Giunta regionale comunica che intende 'assicurare la continuità nel tempo delle attività istituzionali di tutela del patrimonio naturalistico, ambientale, storico ed etnico del territorio del Parco in capo all’Ente gestore'".
Così, Guarda ha ricevuto conferma "di un primo stop all'inopportuna scelta", avendo inoltre conferma, vista la rapidità della risposta, "della gravità della situazione. La Giunta ha inoltre precisato che la Direzione organizzazione e personale aveva formulato alcuni rilievi sul contenuto dell'atto già nei mesi scorsi. Dunque, nel rispetto della legge sulla vigilanza e il controllo degli enti regionali, l’atto non poteva produrre effetti, essendo in corso la procedura di controllo", fa notare.
"Mi chiedo a questo punto sulla base di quale costruzione logica e giuridica l’ente Parco abbia pensato di poter andare avanti con una delibera inefficace", conclude la consigliera, aggiungendo che della questione ne parlerà "anche in aula consiliare".