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Femminicidi, la memoria va allenata per non dimenticare: perché non ricordare le vittime tutti i giorni per educare al rispetto?

DAL BLOG
Di Carmine Ragozzino - 20 novembre 2023

Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino

Cicerone diceva che la memoria diminuisce se non viene esercitata. Quando Cicerone filosofeggiava - cent’anni e spiccioli prima di Cristo - allenare la memoria non doveva essere poi così difficile: il ritmo degli accadimenti non si misurava certo in nanosecondi così come invece succede oggi. Adesso Cicerone cambierebbe mestiere. Nell’era di una cronaca tanto sovrabbondante quanto disorientante non c’è spazio per le massime. Si richiede, al contrario, il minimo del minimo. Basta il minino della riflessione purché condito dal massimo del luogo comune e della frase fatta.

 

Se il pensiero s’azzarda ad essere profondo, beh sprofonda in un mare di scocciata disattenzione. C’è l’obbligo della velocità. Bisogna essere più veloci di un servizio inesorabile di Djokovic se si tratta di riempire il nostro quotidiano social-virtuale di ogni sconfortante sgomento (che per massima beffa della ragione tecnicamente viene chiamato commento). Viviamo un’epoca di notizie cannibali: la seconda si mangia quella prima in una quotidiana indigestione d’enfasi e d’approssimazione.

 

Anche l’emozione è un sentimento drammaticamente a tempo (e purtroppo anche drammaticamente fuorviante). Non ci è concesso alcun tempo per capire ma si è costretti in ogni caso a dire. A dire di tutto senza sapere quasi mai di nulla.

Certo, si può dire anche in silenzio – con l’indignazione, con la commozione, con le fiaccole, le gigantografie, le scarpe e le panchine rosse – ma la reazione umana ed impotente è troppo spesso “a termine”. Più sfogo – legittimo e sacrosanto - che motore di cambiamento vero per le culture malate e per gli atti conseguenti. Più pancia che cervello. Non è certo detto che la sola memoria dei fatti (specie dei misfatti) risolva qualche cosa.

 

Ma senza memoria anche il peggio rischia di essere un crescendo. L’orrore rischia di alimentare l’abitudine (e viceversa) in un mondo in cui i disvalori si quotano in borsa. La crudezza delle immagini, dei resoconti e dei racconti a volte romanzati secondo la peggiore delle narrazioni, fa effetto. Ma fa effetto un attimo, un’ora, un giorno e poi rientra nel già visto, nel già sentito, nel già sofferto, nel troppo rapidamente metabolizzato. Così fino alla prossima storia, al prossimo orrore. Chi ci assicura che dopo la giovane Giulia non ci sarà un’altra vita negata al futuro? Ovviamente nessuno.

 

Non rassicurerà una manifestazione – comunque utile – di uomini affettivamente normali ma effettivamente convinti che il “basta” femminile non basta. E nemmeno basterà l’aumento di pene tragicamente tardive anche se forse meno offensive rispetto a chi piange figlie, madri, sorelle. Servirà l’educazione (ma non solo offerta ai ragazzi perché troppi adulti non sono mai cresciuti) ma solo se non sarà una foglia di fico sui ritardi, sui menefreghismi, sui pianti di coccodrillo che sono di casa nella politica e nei tribunali. E la memoria allora? La memoria almeno impone un poco di sforzo, una piccola fatica. La memoria può essere anche una bella sfida. Forse a più d’uno è capitato di passare sotto le targhe in marmo della toponomastica di una città – Trento ad esempio – e domandarsi chi era Tizio o Caia (troppo poche le vie delle donne) cui è stata dedicata la strada.

 

Ecco, quel piccolo sforzo di memoria lo vorremmo proporre ora (oggi, non domani) per l’ecatombe della violenza contro le donne. Sì - caro Ianeselli, caro sindaco, caro consiglio comunale, cari chi vi pare purché possiate decidere – la proposta che ci permettiamo di fare a Trento è la realizzazione di uno stradario di vita anche rammentando la morte. Semplice? Di sicuro. Inedita? Probabilmente sì. Coraggiosa? Lo dirà, semmai, chi vedrà. Nel concreto: sotto, vicino, di lato (fate voi) le tabelle delle strade potrebbero comparire le targhe con i nomi delle donne uccise. Nome, cognome, nascita, morte, regione. Cartelli tutti uguali o tutti diversi (fate voi). Una grafica comune: un colore, un rigolo, chissà che altro.

 

Se uno, cento, mille uomini si interrogheranno su quei nomi, se cercheranno di conoscere un po’ di più di quelle storie spezzate la memoria avrà svolto il suo lavoro. La memoria, così come predicava Cicerone, si potrà allenare. Magari anche allenare a quel rispetto che latitando sta ricacciando il mondo più tecnologico di sempre alla preistoria delle clave. Se mai ci fosse un barlume di interesse per questa proposta estemporaneamente convinta, la materia per “l’altro stradario” abbonda. Tragicamente, ma abbonda.

 

Eccola:

Teresa Spanò 2 Gennaio

Giulia Donato 4 Gennaio

Martina Scialdone 13 Gennaio

Oriana Brunelli 14 Gennaio

Teresa Di Tondo 15 Gennaio

Alina Cristina Cozac 22 Gennaio

Giuseppina Faiella 28 Gennaio

Yana Malayko 1 Febbraio

Margherita Margani 4 Febbraio

Antonia Vacchelli 6 Febbraio

Melina Marino 11 Febbraio

Santa Castorina 11 Febbraio

Cesina Bambina Damiani 12 Febbraio

Rosina Rossi 16 Febbraio

Chiara Carta 18 Febbraio

Sigrid Grober 19 Febbraio

Maria Luisa Sassoli 23 Febbraio

Giuseppina Traini 25 Febbraio

Caterina Martucci 1 Marzo

Rosalba Dell’Albani 4 Marzo

Iolanda Pierazzo 6 Marzo

Iulia Astafieya 7 Marzo

Rossella Maggi 8 Marzo

Petronilla De Santis 9 Marzo

Rubina Kousar 9 Marzo

Maria Febronia Buttò 10 Marzo

Pinuccia Contin 16 Marzo

Francesca Giornelli 28 Marzo

Agnese Oliva 29 Marzo

Zenepe Uruci 30 Marzo

Carla Pasqua 31 Marzo

Alessandra Vicentini 31 Marzo

Sara Ruschi 13 Aprile

Brunetta Ridolf 13 Aprile

Rosa Gigante 18 Aprile

Anila Ruci 19 Aprile

Stefania Rota 21 Aprile

Barbara Capovani 23 Aprile

Wilma Vezzaro 25 Aprile

Antonella Lopardo 2 Maggio

Rosanna Trento 3 Maggio

Danjela Neza 6 Maggio

Jessica Malaj 7 Maggio

Anica Panfile 21 Maggio

Yirel Natividad Peña Santana 27 Maggio

Ottavina Maestripieri 1 Giugno

Giulia Tramontano 1 Giugno

Pierpaolo Romano 1 Giugno

Giuseppina De Francesco 8 Giugno

Maria Brigida Pesacane 8 Giugno

Floriana Floris 9 Giugno

Cettina De Bormida 10 Giugno

Rosa Moscatiello 12 Giugno

Svetlana Ghenciu 19 Giugno

Margherita Ceschin 24 Giugno

Laura Pin 28 Giugno

Maria Michelle Causo 28 Giugno

Ilenia Bonanno 6 Luglio

Benita Gasparini 19 Luglio

Mariella Marino 20 Luglio

Norma 22 Luglio

Vera Maria Icardi 24 Luglio

Marina Luzi 25 Luglio

Angela Gioiello 28 Luglio

Mara Fait 28 Luglio

Sofia Castelli 29 Luglio

Iris Setti 6 Agosto

Maria Costantini 9 Agosto

Celine Frei Matzohl 13 Agosto

Anna Scala 17 Agosto

Vera Schiopu 19 Agosto

Francesca Renata Marasco 28 Agosto

Rossella Nappini 4 Settembre

Marisa Leo 6 Settembre

Nerina Fontana 16 Settembre

Cosima D’Amato 20 Settembre

Maria Rosa Troisi 20 Settembre

Rosaria Di Marino 20 Settembre

Liliana Cojita 21 Settembre

Manuela Bittante 25 Settembre

Anna Elisa Fontana 25 Settembre

Carla Schiffo 27 Settembre

Monica Berta 27 Settembre

Klodiana Vefa 28 Settembre

Egidia Barberio 30 Settembre

Anna Malmusi 1 Ottobre

Piera Paganelli 4 Ottobre

Eleonora Moruzzi 5 Ottobre

Silvana Aru 13 Ottobre

Concetta Marruocco 14 Ottobre

Marta Di Nardo 20 Ottobre

Antonella Iaccarino 21 Ottobre

Giuseppina Lamarina 24 Ottobre

Pinuccia Anselmino 25 Ottobre

Annalisa D’Auria 28 Ottobre

Etleva Kanolija 29 Ottobre

Michele Faiers Dawn 1 Novembre

Patrizia Vella Lombardi 14 Novembre

Francesca Romeo 18 Novembre

Giulia Cecchetin 18 Novembre

 

L’anno non è ancora finito e Natale è alle porte in una Trento di luci mai viste. Accendere la luce di Trento su queste donne, tenerla accesa anche a luminarie spente, non costerà che la voglia di provarci.

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