
"A tree for a treasure", Aquila Basket lancia una [...]

Bonifica del rio Lavisotto, i cattivi odori allarmano i [...]

Il lago di Tovel resta senz’acqua: “Che il livello [...]

Un incontro per sfatare le false credenze sul lupo e [...]

"Il cantiere della villa romana è in condizioni [...]

Nuovi sversamenti nel rio Salone e nel fiume Sarca: [...]

Zootecnica, l'Arav durante Agrimont: ''La stalla del [...]

Allarme inquinamento a Trento, le acque del canale [...]

Il Sarca diventa bianco? La sostanza proviene dai [...]

Dal rio Salone al fiume Sarca l’acqua si tinge di [...]
Sono 22 le aziende trentine che coltivano la canapa


Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
E’ salito da 4 a 22 nell’arco di pochi anni il numero di aziende agricole trentine marginali o di montagna che coltivano legalmente canapa da seme di varietà autorizzate perché hanno un contenuto di Thc, tetra idrossi cannabinolo inferiore allo 0,2%. Se fossero piante da droga, dice l’esperto della Fondazione Mach Flavio Kaisermann, qualche furto di piante si sarebbe verificato. Cosa mai successa.
La raccolta delle piante a taglia bassa, circa 1,5 metri, è possibile con l’impiego di una minifalciatrice da vigneto. Dal seme si ricava olio alimentare pregiato (30 euro litro). La sansa essiccata si usa come farina senza glutine (7-8 euro a kg.). Tra i derivati nobili si annoverano cosmetici ed essenze officinali. Dalla varietà che cresce fino a 3 metri ed oltre si ricava la fibra (15 euro a q.le) che viene utilizzata per produrre mattoni isolanti utilizzati in bioedilizia.