
Perde il controllo della moto e si schianta a terra, un [...]

Concerto Vasco, viabilità in sofferenza: code sulla [...]

Concerto di Vasco, arriva un fiume di gente tra [...]

Drammatico incidente sulla Gardesana: morti due [...]

Tamponamento a catena tra diverse auto tra Desenzano e [...]

Scontro moto-auto, un 66enne sbalzato dal mezzo e finisce [...]

Concerto Vasco, ''Sono l'orgoglio, la grandezza e la [...]

Concerto Vasco, in 15mila alla Trentino Music Arena [...]

Covid, un decesso in Trentino. Campagna vaccinale ferma: [...]

Supermercato invaso dai topi tra cibi rosicchiati ed [...]
Anarchici in corteo a Trento, slogan contro il Governo e scritte sui palazzi
Centro città blindato ieri sera per un corteo a cui hanno preso parte circa una ventina di persone. Imbrattato anche il palazzo della Provincia

TRENTO. Scritte sui palazzi, slogan contro il governo Gentiloni, i respingimenti nel Mediterraneo e contro i Daspo urbani. Sono stati una ventina gli anarchici che ieri sera hanno attraversato alcune vie del centro storico di Trento in corteo in quella che è stata chiamata “La giornata di iniziative contro le stragi in Libia”.
L'avvio della manifestazione è avvenuta nel tardo pomeriggio in un centro città blindato dalle forze dell'ordine presenti anche in tenuta antisommossa.
Numerosi slogan, scanditi con il megafono per le vie di Trento, sono stati contro gli accordi “fra il governo Gentiloni – Minniti e i signori della guerra in Libia”, contro “la responsabilità italiana nella gestione dei campi di concentramento libici dove sono rinchiuse 600 mila persone e dove ogni giorno si compiono torture”, contro “i centri per il rimpatrio e li militarizzazioni delle città”. Non sono mancati poi i riferimenti al Trentino e alla situazione dei lavoratori Sait.
Purtroppo, però, anche questa volta oltre agli slogan non sono mancate le scritte lasciate dal corteo nei palazzi della città. Tra questi anche sul palazzo della Provincia in piazza Dante con la scritta: “Attacchiamo i responsabili del massacro in Libia”. Un'altra scritta è stata lasciata in via Cavour, poco prima di arrivare in piazza Duomo: “Da piazza Fontana alla Libia: Stato assassino”.

La presenza nutrita delle forze dell'ordine ha permesso che la manifestazione si svolgesse senza particolari problemi e senza alcuno scontro.