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Due persone morte per legionella. L'incontro tra il sindaco di Andalo e l'Azienda sanitaria. Proseguono le indagini dei carabinieri
Nell'incontro il primo cittadino di Andalo ha chiesto ulteriori verifiche all'acquedotto. Tra gli interventi anche un incontro formativo con i tecnici dell'Azienda sanitaria per albergatori e proprietari privati di case vacanze

ANDALO. Un corso di formazione per albergatori ma soprattutto per i proprietari privati di appartamenti e ulteriori controlli, per sicurezza, all'acquedotto comunale. Queste le due principali azioni che il sindaco di Andalo, Alberto Perli, ha concordato ieri mattina con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari.
L'incontro è stato deciso a seguito dei due decessi per legionella avvenuti nelle scorse settimane e che hanno visto vittime un uomo 84 anni e una donna di 82 anni. L'Ufficio Igiene e Sanità pubblica dell'Azienda sanitaria trentina ha già avviato dei controlli più approfonditi e sulle due morti la Procura ha aperto un fascicolo per fare chiarezza.
“Non c'è alcun problema specifico su Andalo – ha voluto chiarire il sindaco – e i due casi riguardano due persone che avevano una situazione patologica già conclamata. Purtroppo situazioni del genere si verificano in località turistiche con strutture ricettiva che hanno impianti idrici complessi e magari in alcuni casi usati saltuariamente”.
Se da un lato gli albergatori hanno già nella loro formazione professionale delle conoscenze inerenti queste tematiche, un intervento informativo più approfondito viene previsto per tutti quei proprietari privati di case vacanze. “L'incontro che faremo – ha spiegato il sindaco – sarà rivolto prevalentemente a loro ma non solo. I tecnici dell'azienda sanitaria spiegheranno le procedure esatte da fare per mantenere salubri i sistemi idrici”.
Ad oggi, ha affermato in sindaco, non esiste alcun problema all'acquedotto comunale, “di questo abbiamo la certezza visto che i controlli che facciamo periodicamente che non hanno mai registrato problemi. Lo stesso vale per i controlli fatti dall'azienda sanitaria. Ho comunque chiesto al Servizio Igiene e sanità pubblica di fare ulteriori verifiche per scongiurare ogni ipotesi anche se la temperatura dell'acqua del nostro acquedotto non permette la vita a questi batteri”.
Intanto ecco alcuni consigli che si possono mettere in campo per evitare che i batteri della legionella si moltiplichino diventando in questo modo pericolosi sopratutto per le persone già debilitate.
Disinfezione di bollitori, colonne , anelli di circolazione e terminali prima di ogni apertura stagionale (shock termico con produzione di acqua di almeno 70 gradi; flussare almeno 5 minuti ogni terminale, sia caldo che freddo dopo ogni fermo impianto; questo farlo mensilmente per le parti poco utilizzate.
Svuotamento, pulizia e disinfezione degli accumulatori almeno due volte all'anno, mantenere sopra i 50/55 gradi la temperatura dell'acqua sanitaria circolante, stare attenti alla manutenzione dei terminali dell'impianto (filtrini rubinetti, soffioni doccia ecc.), monitoraggio delle temperature dell'acqua fredda e sanitaria.