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Importava le auto in Italia ma non pagava l'Iva. Evasione da 850 mila euro
L'illecito, che ha portato alla denuncia dell'imprenditore per violazione delle leggi in materia tributaria, è stato scoperto dal Servizio antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Trento, che ha provveduto anche al sequestro preventivo di 11 mila euro

TRENTO. I prezzi delle sue auto, che vendeva attraverso i siti online, erano decisamente più vantaggiosi. Semplice: non pagava l'Iva e questo faceva abbassare di molto le sue spese. Il rivenditore di una ditta di Trento, poi spostata a Matera, importava automobili dall'Unione europea e le rivendeva in Italia, evadendo però l'imposta per un valore complessivo di 850 mila euro.
L'illecito, che ha portato alla denuncia dell'imprenditore per violazione delle leggi in materia tributaria, è stato scoperto dal Servizio antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Trento, che ha provveduto anche al sequestro preventivo di 11 mila euro. Nello specifico si tratta dell'attività di compravendita che è avvenuta tra il 2014 e il 2016, su un totale di 180 veicoli.
Il rivenditore, come prevede la normativa, avrebbe dovuto versare l'Iva sulla prima cessione, ma per gabbare il fisco faceva risultare le automobili già immatricolate in Italia così da speculare sul "Regime del Margine" che prevede una recupero sul prezzo del bene solo, però, nel caso si tratti di un usato.
Una strategia ingegnosa che però non è sfuggita ai controlli che hanno portato immediatamente alla denuncia e alla successiva decisione del Gip per il rinvio a giudizio. Gip che ha convalidato anche il sequestro dei beni all'imprenditore originario di Matera.