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"Non bisogna avere paura", Delago e Vigilia tipizzate a Bolzano. Due promesse nello sport e nella lotta alle malattie del sangue

Direttamente dalle Olimpiadi invernali, Nicol Delago è la nuova testimonial dell'associazione donatori di midollo osseo. Con lei la promessa bolzanina di ciclismo su strada Alessia Vigilia

Da sinistra: la presidente di Admo Alto Adige Emanuela Imprescia, Alessia Vigilia, Nicol Delago e la presidente di Admo Trentino Ivana Lorenzini
Di Cinzia Patruno - 08 maggio 2018 - 21:09

BOLZANO. "Non bisogna avere paura", dice Nicol Delago un attimo prima essere tipizzata, diventando così aspirante donatrice di midollo osseo.

 

Siamo nel Centro trasfusionale dell'Ospedale di Bolzano e due giovanissime campionesse altoatesine stanno per fare un passo importante: quel prelievo del sangue che consentirà loro di essere iscritte all'Ibmdr, il registro nazionale di donatori di midollo osseo. Nicol Delago, ventiduenne sciatrice alpina della Val Gardena, e Alessia Vigilia, diciottenne bolzanina campionessa di ciclismo, sono diventate testimonial di Admo, l'associazione donatori di midollo osseo.

Delago è venuta a conoscenza di Admo nel corso della manifestazione sciistica "Sciare col cuore", attraverso la quale la onlus effettua una raccolta fondi per sostenere le tipizzazioni. "Ho scoperto – racconta la sciatrice - quest'associazione ad una gara a Madonna di Campiglio, una gara di beneficienza alla quale hanno partecipato tanti atleti. Tanti ne hanno parlato e ne hanno parlato bene, mi sono interessata subito e mi fa molto piacere essere qui oggi".

 

Tipizzazione che ha un grande significato per la giovane campionessa, per la quale "è stato subito un sì". "Per me - continua Delago - significa tanto perché bisogna pensare anche agli altri, a quelli che non sono fortunati come noi e prendere in considerazione che potrebbe succedere a chiunque di noi". La sciatrice gardenese è diventata ambasciatrice del messaggio di Admo, che si occupa di raccolta fondi e di sensibilizzazione alla donazione del midollo osseo per combattere leucemie e altre malattie del sangue. Ricevere il midollo osseo dal donatore compatibile e iscritto al registro significa, il più delle volte, il dono della vita.

"L'importanza del testimonial – spiega Emanuela Imprescia, presidente di Admo Alto Adige - è innanzitutto la sua testimonianza di questa bellissima scelta. Il fatto che siano atleti per noi significa poter comunicare alle persone che questo gesto non è pericoloso né dannoso, proprio perché un atleta ha bisogno di essere al massimo della sua forma fisica e se lo può fare lui significa che è un gesto alla portata di tutti. Il fatto che siano giovani ci aiuta ad incontrare quella fetta di popolazione di cui noi abbiamo estremo bisogno perché poter iscrivere solo ragazzi tra i 18 e i 35 anni complica moltissimo la nostra ricerca e quindi atleti così giovani sono per noi importantissimi".

Insieme a Nicol c'è Alessia Vigilia, promessa del ciclismo su strada. "Due anni fa, la presidente Emanuela è venuta da noi a scuola a parlare di Admo. Lì ho capito che si tratta di una procedura che non richiede poi così tanto, ma che può fare tanto per un’altra persona. Non bisogna avere paura". Le due ragazze ridono e scherzano nel momento del prelievo, sono abituate ad effettuare le analisi del sangue per la loro carriera sportiva. Per quelli che invece hanno paura degli aghi, il prelievo potrebbe rappresentare un sacrificio in più, ma tenendo conto che l'obiettivo è salvare la vita di un malato, spesso un bambino, nulla diventa impossibile.


"Vorrei dare il buon esempio con questa azione – conclude Alessia - ma anche se non fossi testimonial sarebbe una cosa importante da fare". La speranza risiede nei giovani, quelli compresi tra i 18 e i 35 anni che possono essere tipizzati e restare nel registro fino ai 55 anni. "Ne ho sentiti pochi – conclude la presidente - tirarsi indietro appena sentono cosa significa".

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