
Sanità e carenza di personale, Nursing Up: "Seguiamo [...]

Tragedia all'Adamello Ski Raid, malore per un atleta che [...]

Schianto tra due auto, una macchina si rovescia a pochi [...]

Addio a Luciano Panatti, lutto nel mondo dello sci e [...]

L’antenna attaccata all’elicottero urta i cavi [...]

Tragedia in Colorado, una 17enne travolta e uccisa da [...]

Rissa furibonda tra rapper alla boxing night (I VIDEO): [...]

Violento schianto sulla statale della Gardesana (FOTO), [...]

''Trentino insanguinato, giù le mani dagli orsi'', [...]

Collegamento funiviario San Martino-Rolle, Uil contro [...]
Odore nauseabondo dalle montagne di letame, sequestrato un impianto
L'azione dei carabinieri di Primiero San Martino, intervenuti dopo le segnalazioni di diversi residenti fino a cento metri di distanza dalla stalla in questione. Nei guai un allevatore agricolo della zona

CAVALESE. Un impianto di separazione del letame è stata posta sotto sequestro preventivo dal Tribunale di Trento. Nei guai un cinquantenne, allevatore di bestiame residente in Primiero San Martino di Castrozza.
Il provvedimento dell'Autorità giudiziaria è stato eseguito nella giornata del 23 maggio dai carabinieri di Primiero San Martino di Castrozza i quali, fin dal mese di febbraio 2018, ricevuta la querela di un cittadino della zona, avevano avviato le opportune indagini.
Le forze dell'ordine hanno accertato che il proprietario della azienda agricola non aveva adottato alcuna precauzione per impedire che dall’impianto di separazione del letame fuoriuscissero odori nauseabondi.
Una forte puzza che infastidiva gli abitanti delle aree più prossime e limitrofe all'impianto.
Nel corso delle indagini, infatti, sono state acquisite numerose testimonianze di persone residenti nel raggio di 100 metri dalla stalla, i quali hanno confermato come dall’impianto di separazione del letame, le emissioni di odori nauseabondi avessero ultimamente di gran lunga superato il limite della normale tollerabilità.
Dopo la segnalazione alla Procura della Repubblica di Trento e il deferimento a piede libero del proprietario per le violazioni della normativa vigente, si è arrivati anche all’esecuzione del sequestro preventivo. Questo in attesa degli adeguamenti che dovrebbero garantire una migliore qualità della vita ai residenti della zona.