Sfiora i 200 mila euro il risarcimento per il carro che si era ribaltato a carnevale. Parte il processo ai tre imputati
Due ragazze minorenni a causa dell'incidente hanno riportato danni permanenti. Secondo le perizie si parla di un'invalidità del 20 e del 14 per cento, con una richiesta di risarcimento di 120 e 71 mila euro. Rinviata a ottobre l'udienza per permettere l'accordo tra le parti

TRENTO. Era il 25 febbraio del 2017, festa di carnevale. Un carro dedicato a Scooby Doo, nel percorrere la rotatoria di Bosentino, si rovesciò a terra. 26 feriti, ragazzi e ragazze che si trovavano sul cassone. Ora il processo, che però è stato rinviato per permettere ai tre imputati di trovare un accordo con le parti offese sull'ammontare del risarcimento.
In aula, rappresentate dall'avvocato Nicola Zilio, due di esse. Due ragazze minorenni che a causa dell'incidente hanno riportato danni permanenti. Secondo le perizie si parla di un'invalidità del 20 e del 14 per cento, con una richiesta di risarcimento di 120 e 71 mila euro.
Tre gli indagati: Daniele Corsini, legale rappresentante del Consorzio turistico della Vigolana, Claudio Leonardelli, che ha firmato la relazione tecnica e Mattia Giacomelli, l'autista del mezzo che si è rovesciato. Al primo, difeso dall'avvocato Marco Grotto, per l'accusa avrebbe omesso di adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza del passaggio del carro allegorico.
Al secondo, difeso dagli avvocati Enrica Franzini e Franco Busana, la Procura imputa di aver omesso "colposamente di dare qualsivoglia prescrizione circa le corrette modalità di utilizzo del mezzo e della struttura". Un'accusa dalla quale si difende asserendo di aver firmato una relazione tecnica per un massimo di 20 persone, quando invece nel momento dell'impatto ce n'erano molte di più.
Al terzo, il guidatore del carro difeso da Claudio Tasin, si contestano le violazioni del codice della strada. Per l'accusa ha portato in strada un mezzo che nei fatti era un trasporto eccezionale senza l'autorizzazione. Ma a Giacomelli si contesta anche di aver ospitato sulla struttura in movimento più persone di quante ne prevedesse il collaudo.
Tutti e tre gli imputati, attraverso perizie e controperizie, hanno deciso di difendersi in tribunale, dimostrando la loro innocenza. In ottobre l'apertura del processo, dopo l'udienza filtro di ieri. Parallela al processo la definizione del risarcimento che potrebbe risolversi con un accordo tra le parti.