
Canti, balli e musica, al via il corteo del Dolomiti [...]

Esce dalla struttura che lo ospita in piena notte e [...]

Tutto pronto per il Dolomiti Pride: "Da qui un messaggio [...]

Scomparso dalla casa di riposo: continuano le ricerche [...]

Tragedia in volo, la vittima è un 58enne. La vela non si [...]

Incidenti in serie al bike park, un biker sbatte la testa [...]

Incidente in montagna, madre e figlio scivolano nel greto [...]

Dramma in volo, un base jumper è morto. Ha perso il [...]

Barca in avaria sul Garda, in azione i vigili del fuoco [...]

Sciame d'api nel camino, intervengono i pompieri: [...]
Si cercano i soldi che la Lega deve ridare allo Stato, perquisizioni alla sede centrale della Sparkasse
Il blitz è avvenuto questa mattina e riguarda l'inchiesta sul riciclaggio dei fondi della Lega. Dopo le elezioni di marzo dal Lussemburgo era arrivata una segnalazione di alcune operazioni sospette su conti vicini al partito di Salvini

BOLZANO. Blitz della Guardia di finanza questa mattina nella sede della Sparkasse di Bolzano, nell'ambito dell'inchiesta sul riciclaggio dei fondi della Lega. Nell'operazione le fiamme gialle hanno acquisito tutta la documentazione sul flusso di denaro in entrata e in uscita di questi anni e riconducibili a conti del Carroccio.
Finanzieri e ispettori di Bankitalia sono entrati in azione su richiesta della procura di Genova, che da mesi sta cercando di individuare tutti o parte dei 48 milioni di fondi elettorali che la Lega dovrebbe restituire allo Stato dopo la sentenza di condanna in primo grado per truffa dell'ex segretario Umberto Bossi e del tesoriere dell'epoca Francesco Belsito. La sentenza aveva portato anche al blocco dei diversi conti del partito tra i quali anche quelli trentini.
La procura di Genova era immediatamente partita a caccia dei 48 milioni ma ne aveva trovati solo due.
La svolta si è avuta poco dopo le elezioni di marzo quando uno dei più celebri paradisi fiscali, il Lussemburgo, ha segnalato alle autorità italiane dell'antiriciclaggio alcune operazioni sospette riconducibili a conti vicini alla Lega.
L'assist ha permesso ora di aprire importanti sviluppi dell'indagine che permetterebbero alle forze dell'ordine di ricostruire il percorso dei soldi dall'Italia a Lussemburgo.
Secondo alcune ipotesi di indagine, dopo il crollo dell'impero di Bossi, sarebbero state avviate altre operazioni finanziarie, prima con Roberto Maroni e poi successivamente anche con Matteo Salvini. Come raccontato da un'inchiesta portata avanti dall'Espresso, i soldi leghisti dai conti del partito si muovano passando per diversi conti e diverse banche per finire poi, secondo le indagini, nei conti di alcuni fiduciari. Snodo di questi passaggi sarebbe stata proprio la Sparkasse.
Si attende ora anche il via libera alla rogatoria che permetterebbe sia di capire i titolari dei conti vicini alla Lega ma anche capire se le operazioni siano state fatte per nascondere la fuga di capitali che devono essere restituiti allo stato.
Da parte sua il presidente dell'Istituto bancario altoatesino, Gerhard Brandstaetter ha chiarito che "Non c'è nessun legame della Sparkasse con la Lega Nord".