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Coronavirus, in Svizzera impianti aperti agli italiani (anche) delle zone rosse: “In molti ci chiedono se è possibile venire a sciare”
Il delegato degli impianti sciistici per la Svizzera italiana sbatte la porta in faccia a Roma: “Non ci sono segnali che la pandemia sta crescendo, né che le stazioni sciistiche sono luogo di focolai, quindi continuiamo”. L’Italia, così come le Regioni in zona rossa, non è inserita nemmeno nella lista dei Paesi a rischio

BERNA. Sicuramente per le restrizioni entrate in vigore con l’ultimo Dpcm non è possibile uscire da una zona rossa, salvo che per comprovate esigenze inderogabili come salute o lavoro, eppure molti italiani potrebbero comunque scegliere di correre qualche rischio pur di inforcare gli sci. In Svizzera infatti, gli impianti sono aperti e funzionano a pieno regime, ma soprattutto l’Italia non è inserita nella lista dei paesi con rischio elevato di contagio, con la conseguenza che una volta entrati nel paese elvetico non sarà necessario mettersi in quarantena.
In questa lista figurano Paesi come Andorra, Repubblica Ceca, Lussemburgo e Montenegro, la Regione d’oltremare della Polinesia Francese e i Land austriaci dell’Alta Austria e di Salisburgo, ma nessuna Regione italiana. Neppure Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Alto Adige che comunque rimangono in zona rossa. Non si tratta di un invito esplicito ma il fatto di non aver incluso nessuno di questi territori della lista dei “quarantenati” rappresenta sicuramente un incentivo, soprattutto nel momento in cui Roma potrebbe rivedere al ribasso l’allerta sulle varie Regioni.
“Non ci sono segnali che la pandemia sta crescendo, né che le stazioni sciistiche sono luogo di focolai, quindi continuiamo”, ha dichiarato Mauro Pini, delegato degli impianti sciistici per la Svizzera italiana, intervistato da un’emittente locale. Lo stesso Pini ha ricordato che in questi giorni sta ricevendo molte domande in merito alla possibilità per gli italiani di recarsi in Svizzera a sciare: “Questa è una risposta che non posso dare io, ma deve farlo la politica, di certo questa iniziativa del Governo italiano sta creando molta apprensione nell’ambiente turistico invernale”.
In attesa di capire come si regolerà l’Austria, Berna ha scelto di tenere aperti gli impianti sciistici e quelli di risalita, prevedendo un tetto massimo al numero di sciatori e l’obbligo di indossare la mascherina nell’area di parcheggio, quando ci si trova in funivia o seggiovia e all’interno dei ristoranti. Insomma se da Roma ci si aspettava un minimo di solidarietà altri paesi come la Svizzera, ma pure l’Austria propende per l’apertura, non sembrano intenzionati a fare sconti.