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Coronavirus, l’ex rettore: “Il Trentino sta tentando (tardivamente) di riallinearsi alle norme nazionali, nell’ultima settimana sono aumentati i tamponi di conferma”
Dopo le pressioni arrivate dal mondo dell’informazione, opinione pubblica e opposizioni l’ex rettore Bassi evidenzia il cambio di rotta del Trentino sui tamponi molecolari di conferma: “Durante la prima settimana di dicembre i contagi verificati con il tampone molecolare erano circa la metà dei quelli reali. Nel corso dell’ultima settimana il rapporto tra molecolari e reali è salito al 70%”

TRENTO. Dopo le inchieste de il Dolomiti e le continue richieste di trasparenza arrivate dalla cittadinanza e dalle opposizioni, sembrerebbe che il Trentino stia cercando di riallinearsi alle norme nazionali provando a far quadrare i conti sui dati dei tamponi antigenici. A rilevarlo l’ex rettore dell’Università di Trento Davide Bassi che ha preso in esame i dati disponibili fino a questo momento (affidandosi a quelli diffusi dalla Pat), tenendo conto dei tamponi antigenici, molecolari e di conferma. “Quei tamponi molecolari di conferma – precisa l’ex rettore – che il Trentino per più di un mese si era ‘scordato’ di fare”. Una “dimenticanza” che potrebbe in parte spiegare i dati epidemiologici delle ultime settimane.
“Sono passate due settimane – spiega Bassi – da quando il Trentino è stato costretto a comunicare tutti i dati dei contagi. Negli ultimi giorni è possibile notare che c’è stato un probabile cambiamento nelle procedure adottate dalla Provincia”. Grazie ai dati raccolti in un grafico dall’ex rettore si nota come in alcune giornate i dati comunicati quotidianamente dalla protezione civile nazionale (cioè i positivi molecolari) coincidano con quelli dei contagi reali (in sostanza i test molecolari sommati a quelli antigenici, togliendo i tamponi molecolari di conferma). Anzi, talvolta i dati della protezione civile superano i contagi reali, un effetto presumibilmente dovuto ai positivi rilevati nei giorni precedenti che però vengono confermati in ritardo (QUI articolo).
“In pratica, il Trentino si è messo a fare un consistente numero di tamponi molecolari per confermare i positivi antigenici, cercando tardivamente di riallinearsi alle norme nazionali che aveva palesemente disatteso durante tutto lo scorso mese di novembre” sostiene Bassi, che però fa notare come ancora non si conoscano i dati sui contagi di novembre. Nella sua analisi l’ex rettore ha raccolto pure il dato che riguarda l’andamento del numero settimanale (riferito a 100.000 abitanti) dei contagi verificati solo con il tampone molecolare, mostrando un paradosso: “Mentre i contagi reali – molecolari sommati agli antigenici, ricorda – stanno sia pure lentamente scendendo, il dato riferito ai soli tamponi molecolari positivi mostra una crescita”. Questi ultimi infatti passano da 247 a 322.
Inoltre, durante l’ultima settimana si è ridotto il gap esistente tra il valore dei soli molecolari (i numeri comunicati dalla protezione civile nazionale) e il valore dei contagi reali. “In pratica – conclude Bassi – durante la prima settimana di dicembre i contagi verificati con il tampone molecolare erano circa la metà dei quelli reali. Nel corso dell’ultima settimana il rapporto tra molecolari e reali è salito al 70%”.