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Danneggiate alcune auto della Tim a Rovereto. Marighetti (Slc Cgil): "Atto vile contro i lavoratori. Non è la prima volta"
Nella sede centrale della Tim del capoluogo lagarino, lunedì mattina, dei tecnici sono normalmente saliti sull'auto per andare a svolgere il proprio lavoro, quando i veicoli si sono spenti poco dopo l'accensione. Nei serbatoi era stato versato un liquido viscoso. Non è la prima volta che Rovereto assiste ad azioni di sabotaggio nei confronti dell'azienda di telefonia

ROVERETO. Auto danneggiate e rese inutilizzabili. È questa la denuncia di Slc Cgil, dopo che alcune auto della centrale Tim di Rovereto sono state trovate sabotate da ignoti. Non è la prima volta che l'azienda, d'altronde, si vede colpita nel capoluogo lagarino, visto che poco tempo fa alcuni armadi che contengono cavi telefonici sono stati trovati aperti, tutti i cavi tagliati.
“C'è preoccupazione tra i lavoratori – spiega la referente per la categoria di Cgil Norma Marighetti – perché se l'auto si fosse guastata sulla strada o in incrocio le cose sarebbero potute andare diversamente. Lunedì mattina, invece, dei tecnici, saliti sulle rispettive auto di servizio, si sono fermati poco dopo aver acceso l'auto. All'interno dei serbatoi era stato versato del liquido viscoso. Non è la prima volta che accadono fatti del genere ai danni della Tim”.
“Dieci giorni fa – continua – sono stati trovati due armadietti dei cavi telefonici e di internet aperti. Tutti i cavetti erano stati tagliati, creando quindi un danno per l'azienda ma soprattutto il danneggiamento dell'accesso ad internet di molti cittadini che per giorni non hanno potuto navigare mettendo a rischio il lavoro e la propria partecipazione alle videolezioni”.
Sugli autori, però, nulla è ancora chiaro. “La Digos sta indagando – conclude Marighetti – avevamo fatto un accordo con l'azienda per la videosorveglianza, vedremo se salterà fuori qualcosa. Per ora ci sono sicuramente 3 auto danneggiate, ma nessuna rivendicazione. L'atto è vile perché si può protestare, è legittimo e noi della Cgil siamo tra quelli che lo fanno di più, ma bisogna farlo con mezzi pacifici e soprattutto senza danneggiare altri lavoratori”.