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Dimesso il 24enne aggredito dall’orso: aveva riportato varie ferite che sono state medicate per scongiurare il rischio di infezioni
Il giovane, tenuto in osservazione al Santa Chiara, è stato da poco dimesso. Il carabiniere ha ricevuto la visita del presidente Fugatti, accompagnato dall’assessora alla salute Segnana e dal commissario del Governo Lombardi. Ancora assente l’assessora competente Zanotelli che fino a questo momento non è intervenuta sulla vicenda

TRENTO. Dopo due notti trascorse in osservazione all’ospedale Santa Chiara di Trento è stato dimesso il carabiniere 24enne che la notte fra sabato e domenica 23 agosto era stato aggredito da un orso, mentre si trovava assieme a un’amica lungo la passeggiata che costeggia il laghetto di Andalo (articoli QUI e QUI). AGGIORNAMENTO. Oggi, 25 agosto, la Provincia ha smentito sé stessa e il comunicato precedente: "Contrariamente a quanto era stato stabilito ieri, il giovane carabiniere di origini venete non è stato dimesso, ma resterà ricoverato per qualche giorno nel reparto di chirurgia plastica. Questo per poterlo medicare evitando che debba, ogni volta, entrare e uscire dall'ospedale".
Il giovane, dopo l’attacco, aveva riportato una serie ferite che sono state medicate dai sanitari dell’ospedale. Il problema principale è stato quello di evitare possibili infezioni. Oggi quindi, visto che le sue condizioni non destavano particolari preoccupazioni, il giovane ha potuto lasciare l’ospedale.
Prima di essere dimesso però, il carabiniere è stato raggiunto anche dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dall’assessora alla salute Stefania Segnana, accompagnati dal commissario del Governo, Sandro Lombardi. “Un gesto di vicinanza – ha sottolineato la Fugatti – un atto dovuto”. Eppure non si può fare a meno di notare l’assenza dell’assessora competente Giulia Zanotelli che, inspiegabilmente, non è ancora intervenuta sulla vicenda.
Nel frattempo si attente l’esito delle analisi genetiche effettuate anche sui vestiti che indossava il 24enne, al fine di stabilire con certezza l’identità dell’orso. I tecnici della provincia sono convinti si tratti di M57, un esemplare ripreso più volte in zona e che nei mesi precedenti aveva mostrato un atteggiamento confidente.