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Vecchi magazzini e scantinati usati come aule, lezioni anche nell’appartamento del custode e container: Belluno è pronta a partire con la scuola
Gli istituti a sfondo musicale infatti nel Bellunese contano solo 26 cattedre, contro le 41 di Rovigo e le 99 di Treviso. Per ampliare l’offerta formativa degli istituti scolastici più periferici, far sì che attraggano nuovi studenti ed evitare quindi che vengano sottodimensionati, la Provincia ha deciso di investire negli indirizzi musicali

BELLUNO. Sono in dirittura d’arrivo i lavori di “edilizia leggera” effettuati negli edifici scolastici di proprietà della Provincia di Belluno, tra cui il liceo Galilei, l’istituto Calvi e il liceo Renier. Questi consistono nella riorganizzazione delle aule e la collocazione di moduli prefabbricati nei cortili degli edifici scolastici, per aumentare gli spazi.
Vecchi magazzini e scantinati sono stati adibiti ad aule, al Galilei si farà lezione perfino nell’appartamento del custode. Laddove gli edifici non fossero abbastanza capienti, per rispettare le distanze interpersonali, si ricorrerà all’uso di container che verranno collocati nei cortili. Per realizzare i lavori sono stati spesi 500 mila euro provenienti dai Fondi Pon.
''Si tratta di necessità derivanti dalle misure di distanziamento sociale che abbiamo raccolto dai vari dirigenti scolastici ed evaso nella maniera più rapida e funzionale possibile, per garantire il normale funzionamento dell’anno scolastico - commenta l’assessora all’istruzione Serenella Amalia Bogana -. L’impegno da parte della Provincia è stato massimo e in tempi molto celeri sono stati assicurati tutti gli spazi necessari”.
Per ampliare l’offerta formativa degli istituti scolastici più periferici, far sì che attraggano nuovi studenti ed evitare quindi che vengano sottodimensionati, la Provincia ha deciso di investire negli indirizzi musicali. Gli istituti a sfondo musicale infatti nel Bellunese contano solo 26 cattedre, contro le 41 di Rovigo e le 99 di Treviso.
''Abbiamo molti istituti con indirizzo musicale, ma perlopiù si tratta di spezzoni orari; quindi, con pochissimi posti - spiega la consigliera provinciale Bogana -. Attraverso il potenziamento degli indirizzi musicali, possiamo dare un servizio e un’opportunità in più ai territori montani e marginali. Anche in considerazione del fatto che si tratta di percorsi gratuiti, che rientrano all’interno dell’offerta formativa delle scuole. Un modo per coltivare la passione musicale senza dover ricorrere a corsi a pagamento''.