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Coniugi scomparsi, dal tentativo di lavare l'auto da parte del figlio ai pesi spariti. Spuntano nuovi testimoni
Le ricerche fatte nell'Adige al momento non hanno portato ad alcuna novità. Intanto sono spuntati dei testimoni sul tentativo del figlio di recarsi in un autolavaggio per lavare l'auto ma è stato fermato dai carabinieri

BOLZANO. Viene considerato da molti ormai un vero e proprio giallo la scomparsa dei due coniugi di Bolzano, Laura Perselli e Peter Neumair, avvenuta lo scorso 4 gennaio.
L'unica cosa certa è che al momento gli inquirenti seguono ancora l'ipotesi che a uccidere i due sia stato il figlio Benno, il quale poi si sarebbe disfatto dei corpi gettandoli nell'Adige dal ponte di Vadena. Tutto questo sarebbe avvenuto proprio la sera del 4 gennaio.
Se da un lato fino ad oggi le ricerche portate avanti nell'Adige non hanno fatto trovare nuovi elementi, dall'altro altri inquietanti particolari sulla vicenda sono arrivati nelle scorse ore e riguardano il figlio Benno.
Nei giorni scorsi era stata fatta girare la notizia che Benno avrebbe anche tentato di lavare l'auto dei genitori ma non ci sarebbe riuscito perché fermato dai carabinieri. Una notizia, questa, che ha trovato nelle scorse ore delle conferme. Durante un approfondimento sulla vicenda fatto da “Mattino Cinque”, infatti, sono stati trovati dei testimoni che hanno raccontato di aver visto arrivare all'autolavaggio un’auto con a bordo un ragazzo e una ragazza e poi sono arrivati i carabinieri che li hanno fermati. Il giovane è stato poi portato via. L'amica che si trovava con lui non sarebbe, però, stata la stessa che nei giorni scorsi aveva consegnato agli investigatori i vestiti del giovane.
Per quanto riguarda le ricerche nell'Adige emergono anche altri nuovi elementi che sembrerebbero sostenere la teoria dei corpi zavorrati: tra gli attrezzi da palestra usati dal figlio per allenarsi non figurano due pesi, apparentemente scomparsi. (QUI L'ARTICOLO) Potrebbero essere stati usati come zavorra per gettare i cadaveri nel fiume, ma ancora non ci sono certezze. Si resta in attesa di ulteriori sviluppi su un caso che ormai tiene tutti col fiato sospeso da 23 giorni.