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Coronavirus, Battiston: “Nell’ultimo mese l’Rt trentino sistematicamente sopra l’1, gli infetti attivi potrebbero aumentare fino al 35%”. Le previsioni di Agenas e Unitn
Agenas e Unitn prevedono una crescita esponenziale degli infetti attivi in Trentino, compresa fra il 13 e il 35%. Battiston: “Siamo ancora nel pieno dell’emergenza e tutte le informazioni affidabili che possiamo estrarre dai dati devono essere messe a disposizione di chi ha responsabilità di Governo e della Comunità Scientifica”

TRENTO. Grazie a una collaborazione fra l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento è stato elaborato un modello in grado di interpretare la tendenza dell’epidemia su base regionale e provinciale. In particolare, è possibile anticipare, con un buon livello di approssimazione, l’andamento dell’epidemia fornendo un tempestivo e analitico supporto per la definizione degli interventi di contenimento.
“La corretta analisi e comprensione del dato epidemiologico e della tendenza di sviluppo dell’epidemia – commenta Roberto Battiston, coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento – è uno strumento importante per sostenere le politiche di contrasto al Sars-Cov-2. Oggi siamo ancora nel pieno dell’emergenza e tutte le informazioni affidabili che possiamo estrarre dai dati devono essere messe a disposizione di chi ha responsabilità di Governo e della Comunità Scientifica”.
Fra le novità introdotte sul sito di Agenas la sezione che riguarda i dati di proiezione a una settimana dei soggetti infetti Covid-19, che in sostanza forniscono una previsione sull’evoluzione della pandemia. Secondo i dati raccolti in questo senso, il Trentino dovrà aspettarsi un incremento notevole degli “infetti attivi” che gli esperti stimano in un aumento che va dal 13 al 35%. In Alto Adige invece, l’incremento è più contenuto ed è compreso fra il 2 e il 9%. In Province come Verona e Belluno la previsione parla di un calo degli infetti attivi, rispettivamente dell’11 e del 16%.

Agenas e Unitn hanno calcolato pure l’indice Rt dei vari territori, anche se bisogna tener presente che per farlo è stata usata una metodologia diversa rispetto a quella utilizzata dall’Istituto superiore di sanità per il monitoraggio settimanale. “Abbiamo notato – sottolinea Battiston – che fra i due modelli di calcolo dell’Rt c’è un buon accordo, per semplificare potremmo dire che il nostro è calcolato giorno per giorno mentre quello dell’Iss è basato un valore medio settimanale. I dati usati dall’Iss, anche se provengono da una catena informativa che parte dalla Pat, per questioni di privacy non sono tutti resi pubblici”. Grazie ai modelli di Agenas e Unitn comunque è possibile comprendere lo sviluppo dell’epidemia sul medio termine e individuare tempestivamente la comparsa di nuovi focolai.

“Da quattro settimane – prosegue il coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici di Unitn – l’indice Rt trentino è sistematicamente sopra l’1 di conseguenza gli infetti attivi stanno aumentando, come dimostrano anche i dati della protezione civile nazionale”. Come già anticipato, grazi ai modelli elaborati, il Trentino dovrà aspettarsi un incremento degli infetti attivi. Valori che dovrebbero far riflettere perché come ricorda Battiston, a fronte di un aumento dei contagiati corrisponde un peggioramento della situazione negli ospedali e per quanto riguarda i decessi. “C’è sempre una proporzionalità fra i vari parametri, con un aumento degli infetti attivi salgono anche i ricoveri e le terapie intensive”.
Insomma, un messaggio chiaro a non abbassare la guardia. “I dati pubblicati sul nostro sito – conclude il direttore dell’Agenas Domenico Mantoan – hanno l’intento di fornire uno strumento utile e di rapida lettura a supporto dei policy maker nazionali e regionali per contrastare gli effetti del Covid-19, fornendo settimanalmente la proiezione degli infetti nei sette giorni successivi”.