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Coronavirus, il ristorante aderisce alla protesta “io apro” ma irrompono i carabinieri: 7 clienti fra i tavoli
Carabinieri e polizia locale fanno irruzione in pizzeria: un cliente denunciato e condotto in caserma perché si rifiuta di fornire le generalità. Altri tre avventori sono stati sanzionati così come il titolare

CASTEL D’AZZANO (VR). In questi giorni alcuni esercenti, in particolare ristoratori, esasperati dalla situazione e dalle limitazioni imposte dai Dpcm hanno deciso di inscenare una protesta al grido di “io apro”. Così, alcuni ristoratori hanno aperto i propri locali in barba alle regole servendo i clienti al tavolo.
Infatti, lo scorso venerdì, 15 gennaio, le forze dell’ordine hanno ricevuto una segnalazione che riferiva di un assembramento all’interno di una pizzeria in via Marconi a Castel d’Azzano, in Provincia di Verona. Intorno alle 20 carabinieri e polizia locale hanno bussato alle porte del locale.
Effettivamente all’interno sono stati scoperti sette avventori, appena seduti e pronti per effettuare l’ordinazione. All’invito da parte delle forze dell’ordine di interrompere il servizio, il titolare ha eseguito, pertanto non è stato necessario chiudere il locale. Nonostante ciò è scattata la sanzione per non aver vigilato sull’osservanza delle misure anticovid da parte degli avventori all’interno dell’esercizio.
Non solo, perché anche tre clienti sono finiti nei guai in quanto non avrebbero indossato la mascherina e per di più si trovavano fuori dal Comune di residenza senza avere un valido motivo. Tra gli avventori c’è stato anche chi si è rifiutato di fornire le proprie generalità, rifiutandosi anche di consegnare un documento. Per quest’ultimo cliente si sono aperte le porte della caserma dove è stato identificato e poi denunciato per il reato di “rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale”.