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Covid, via libera di Figliuolo ai richiami dei vaccini in vacanza: ''Le Regioni si organizzino''
Il richiamo del vaccino può essere effettuato in altre aree italiane, senza dover rientrare dalle vacanze: "Faremo gli opportuni bilanciamenti logistici delle dosi". Già opzionati con l'Unione europea i vaccini per la terza dose

TRENTO. E' arrivato il via libera per la somministrazione dei richiami in vacanza. E sono già stati opzionati i vaccini per la terza dose.
"La Conferenza delle Regioni - commenta il generale Francesco Paolo Figliuolo a Radio 24 - mi ha chiesto la possibilità di essere ancor più flessibile e dare la facoltà di fare anche in casi particolari la seconda dose in vacanza. Ho appena firmato la risposta: per la struttura va bene, ci organizzeremo e faremo gli opportuni bilanciamenti logistici delle dosi".
Il richiamo del vaccino può essere effettuato in altre aree italiane, senza dover rientrare dalle vacanze per la seconda dose. "Dal punto di vista dei flussi informativi le procedure sono già state limate, ora le Regioni le dovranno metterle in pratica", precisa il generale e commissario per l'emergenza Covid.
Il governo si predispone anche il piano per la terza dose. "Non sappiamo ancora quanto durerà questo vaccino, ragioniamo come se durasse un anno. Posso dire che abbiamo già opzionato con l'Unione europea una quantità tale di vaccini, per coprire tutta la popolazione con un'ulteriore dose e anche con una robusta riserva".
A fine settembre l'80% degli italiani dovrebbe essere vaccinato e quindi si inizia a valutare il superamento della gestione emergenziale dell'epidemia. L'ipotesi di Figliuolo è quella di passare dai grandi hub a coinvolgere maggiormente medici di medicina generale, pediatri, farmacie e punti aziendali.
"A oggi - dice il generale - sono state somministrate oltre 39 milioni e 300 mila dosi di vaccino: gli italiani che hanno ricevuto la prima dose sono circa 26 milioni, quasi il 48%. Questo è il risultato della grande efficienza raggiunta dalla macchina, con una media di somministrazioni compresa tra il 90 e il 95% delle dosi consegnate. E' la bella Italia che quando si mette assieme e fa squadra, vince".
Non c'è preoccupazione per quanto riguarda gli scettici. "Un tema che c'è in ogni campagna vaccinale. A livello umano è normale la paura del nuovo, bisogna aver fiducia della scienza, i valori degli scettici in questo momento non sono preoccupanti, si vede tangibilmente il risultato e l'attività premiale di chi si vaccina su se stesso e sulla sua famiglia, il premio è far sì che i propri congiunti si mettano in sicurezza. Poi è normale che noi andremo avanti anche con la capillarizzazione nella ricerca di chi non si è ancora vaccinato", conclude Figliuolo.