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Muore a causa del Covid e gli animali vengono abbandonati: “Una decina di carcasse, un cimitero di ossa”. L’intervento dell’Oipa e la segnalazione alla Asl
I volontari dell’Oipa sono intervenuti in un terreno privato dove decine di animali sono stati abbandonati a loro stessi, molti sono morti di fame e di stenti: “Quando siamo arrivati ci siamo trovati davanti una situazione orribile, l’odore delle carcasse era nauseabondo. Abbiamo segnalato tutto all’Asl”

VILLA LAGARINA. “Ci saranno state una decina di carcasse di animali morti, sembrava di camminare su un cimitero di ossa”. È una scena agghiacciante quella che si è presentata davanti agli occhi dei delegati dell’Oipa che questa mattina, 23 febbraio, si sono recati in un appezzamento di terreno tra la frazione di Castellano e il lago di Cei, nel territorio del Comune di Villa Lagarina.
Si tratta di un terreno privato dove sono presenti almeno una ventina di capi, fra pecore e capre (quelle che sono rimaste in vita seppur in precarie condizioni di salute), mentre una decina di animali sarebbero morti di stenti. Stando a quanto riferito da Jessica Bagatta, vice-delegata trentina dell’Oipa, fra le prime a intervenire sul posto, gli animali appartenevano a un’anziana signora del posto deceduta dopo aver contratto il coronavirus. A quel punto però nessuno si sarebbe preso cura degli animali che di fatto sono stati abbandonati a loro stessi. “Quando siamo arrivati – racconta – c’era un odore nauseabondo anche i residenti hanno segnalato da tempo la situazione e da quanto sappiamo la forestale aveva già effettuato dei sopralluoghi”.

In stato di totale abbandono gli animali, affamati e assetati, sono usciti dal recinto e in diverse occasioni hanno frugato nei bidoni dell’immondizia in cerca di cibo, oppure hanno saccheggiato orti e campagne. Gli attivisti dell’Oipa, oltre a ricondurre gli animali fuggiti dentro il recinto (che è stato riparato), hanno portato cibo e acqua. “Pecore e capre si trovano davvero in pessime condizioni – ribadisce Bagatta – quelli che sono morti fuori dal recinto sono stati divorati dagli animali selvatici”. Una situazione che evidentemente è sfuggita di mano anche se in tutto questo tempo nessuno (tranne l’Oipa) è intervenuto.
“Da parte nostra abbiamo segnalato la situazione all’Asl e chiesto l’intervento di un veterinario”, sottolinea Ornella Dorigatti, delegata dell’Oipa che ora chiede che gli animali siano portati in un posto sicuro. “Il fatto è che ci preoccupiamo di lupi e orsi quando il Trentino è pieno di queste situazioni. Morire di fame e di stenti credo che sia una delle morti peggiori a cui un animale può andare incontro. Mi piacerebbe – conclude Dorigatti – che la Giunta attivasse tempestivamente la forestale anche per contrastare questi fenomeni di abbandono che purtroppo non sono rari sul nostro territorio”.