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Scuole dell'infanzia aperte a luglio, la Cgil contro la Pat: "Inaccettabile sia l'unica soluzione proposta dalla Giunta, ma scioperare oggi sarebbe incomprensibile"
Il sindacato ribadisce il suo "no" alle "imposizioni sovietiche" della Giunta Fugatti, Grosselli: "Le famiglie siano libere di scegliere tra scuola dell'infanzia e centri estivi, ora serve un patto tra insegnanti e famiglie non gli scioperi"

TRENTO. Cgil Trentino: è "inaccettabile" che l'apertura delle scuole dell'infanzia a luglio sia "l'unica soluzione" della Pat, ma più che degli scioperi oggi c'è bisogno di un "patto tra insegnanti e famiglie" per evitare strumentalizzazioni. Così il segretario generale Andrea Grosselli ha ribadito la posizione del sindacato, definendo "incomprensibile" la possibilità di proclamare uno sciopero provinciale del personale degli istituti contro la decisione di tenere aperto a luglio. Il che non vuol dire però, sottolinea la Cgil, che la decisione della Giunta sia accolta senza discussione.
"E' inaccettabile che, in perfetto stile Unione Sovietica, la Giunta Fugatti imponga alle famiglie, anche le meno abbienti, come unica soluzione la scuola dell'infanzia a luglio - sottolinea infatti Grosselli - magari in fondo valle con 40 gradi all'ombra, impedendo a questi nuclei famigliari di poter accedere con sconti tariffari a centri estivi e colonie del territorio, magari con progetti educativi speciali e in contesti più liberi e all'aria aperta".
La volontà dell'organizzazione sindacale è infatti di portare avanti una "proposta strutturale, che valga anche per i prossimi anni, e la cui base di partenza potrebbe essere proprio l'idea avanzata a livello nazionale dalla circolare del ministro Bianchi che mette al centro il bisogno di socializzazione dei ragazzi e ragiona su un'offerta che, pur partendo dalla scuola, si intreccia e valorizza le competenze anche del Terzo settore durante l'estate".
Come spiega Grosselli infatti: "Il tavolo di confronto con l'assessore Bisesti non è chiuso ed è bene che Provincia e sindacati di categoria proseguano la discussione, ragionando sul merito per costruire una soluzione che ponga i presupposti per guardare oltre questa fase dell'emergenza". Valorizzando quindi , secondo l'organizzazione sindacale, le competenze delle realtà del sociale che da anni lavorano sul territorio offrendo un'ampia gamma di servizi conciliativi estivi. Il punto focale per la Cgil è insomma lasciare "libertà di scelta alle famiglie", senza imporre una decisione univoca calata dall'alto che rischia di essere divisiva.
"Non ci stiamo al gioco di chi vuol mettere il personale della scuola contro i genitori - conclude il segretario generazione della Cigl Trentino - anzi siamo pronti a promuovere un patto tra mondo della scuola, i bambini e le loro famiglie. Crediamo però che l'impegno e la professionalità di moltissime insegnanti anche della scuola dell'infanzia vada riconosciuto e non strumentalizzato, soprattutto quest'anno in cui il personale ha lavorato con impegno e dedizione in mezzo a mille restrizioni anche quando i livelli del contagio a novembre, nel silenzio della Giunta, avevano raggiunto livelli insostenibili insieme al numero di decessi inaccettabili tra i nonni dei bambini che frequentavano le scuole. Così come non va strumentalizzato, ma ascoltato il bisogno di conciliazione delle famiglie. Per questi motivi lo sciopero non è oggi la strada da imboccare”.