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'Guerra dell'acqua', Zaia dichiara lo stato di crisi idrica per il Veneto: ''Serve tavolo tecnico con Trento e Bolzano per gestione sovraregionale''
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato una nuova ordinanza con cui viene dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale. Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, il governatore ha detto di auspicare la convocazione di un tavolo tecnico di coordinamento tra l'Autorità distrettuale, la Regione del Veneto e le Province di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale

TRENTO. “Una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. E' evidente la necessità di iniziare ad utilizzare l'acqua in maniera parsimoniosa, limitandone il consumo al minimo indispensabile”. Il Veneto si trova in stato di crisi idrica, il presidente Luca Zaia lo ha dichiarato con una apposita ordinanza, valida da oggi 3 maggio, che dispone che tutti gli utilizzatori di acqua, ed in particolare gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica.
Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, Zaia chiede anche che sia convocato un tavolo tecnico di coordinamento tra l'Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire “una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica".
In particolare con la nuova ordinanza viene stabilito che i Consorzi di bonifica diano priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica. Dove possibile deve essere incentivato l'utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e avviate attività di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati per un uso accorto della risorsa idrica al fine di soddisfare i bisogni reali delle colture.
IL CASO CON IL TRENTINO ALTO ALDIGE
Il Veneto sta registrando, come le altre zone, un calo del livello dei fiumi a causa della siccità e questo si sta riversando in modo pesante sulla possibilità di irrigazione dei campi. E' stato chiesto al Trentino Alto Adige di aumentare la portata del fiume Adige. (QUI L'ARTICOLO)
L’apertura degli invasi idrici è stata chiesta in una riunione nella sede dell’Autorità di bacino. Il Trentino dovrebbe aumentare di 20 metri cubi al secondo l'immissione di acqua. Ma le dighe in montagna sono quasi vuote. Nei bacini delle centrali idroelettriche attualmente le condizioni non sono certo delle migliori.
LA RICHIESTA DI ZAIA DI UNA GESTIONE SOVRAREGIONALE
Nelle scorse settimane il presidente della Regione Veneto Luca Zaia aveva inviato una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Nel documento il governatore sollecitava un adeguato “sostegno economico per assicurare l'attuazione degli interventi urgentemente necessari per garantire la pubblica incolumità”, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione. Chiedeva inoltre di valutare lo 'stato di emergenza' che possa definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica”.