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Soldi per i libri impiegati in altri scopi e numero di studenti gonfiato, scuola privata nei guai. Denunciato il direttore e sequestrati beni per 270 mila euro
E' successo a Bolzano, i militari del Gruppo e del Nucleo di Polizia Economico–Finanziaria della Fiamme Gialle hanno scoperto una frode ideata da un istituto di formazione privato. Il rappresentante legale della cooperativa, è stato rinviato a giudizio per i reati di indebita percezione e malversazione di erogazioni pubbliche

BOLZANO. Al termine di due indagini di polizia giudiziaria condotte dai militari della Guardia di Finanza di Bolzano, è stato rinviato a giudizio, per i reati di indebita percezione e malversazione di erogazioni pubbliche, il rappresentante legale di una Cooperativa Sociale, il quale avrebbe ottenuto contributi non spettanti per un totale di 474 mila euro.
La Cooperativa Sociale svolgeva numerose attività di formazione scolastica privata in favore di ragazzi dagli 11 ai 19 anni, adottando modalità di istruzione alternative rispetto a quelle proposte dalle strutture pubbliche.
Nei confronti del rappresentante della Cooperativa Sociale, che era anche il direttore dell’istituto, le Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bolzano, nei giorni scorsi hanno eseguito anche il sequestro, a titolo cautelare, di oltre 267 mila euro, ritenuti profitto dei reati allo stesso contestati.
Le investigazioni, che hanno interessato l’arco temporale 2015-2019, sono iniziate a seguito di segnalazioni inviate alla Procura della Repubblica di Bolzano da parte dell’Ente della Provincia che eroga i contributi, che per primo aveva notato diverse anomalie.
La Cooperativa Sociale aveva elaborato un astuto escamotage per ottenere indebitamente una parte dei contributi. Infatti, agli istituti scolastici privati spetta, ricorrendone i presupposti, un contributo forfetario di 1.700 euro per ciascun studente iscritto. Il numero di studenti viene comunicato in via presuntiva alla Provincia, mediante un’apposita piattaforma, all’avvio dell’anno scolastico e, sulla base dei dati forniti, viene erogato l’80% del contributo spettante.
Intorno alla metà dell’anno, quando il numero degli studenti è definitivo, viene assegnato il saldo, con i dovuti aggiustamenti, se necessario. Il responsabile della struttura scolastica, tuttavia, a inizio anno comunicava un numero di iscritti di gran lunga superiore al reale e, sistematicamente, ometteva di fornire il dato effettivo, una volta che lo stesso risultava consolidato. La differenza non era di poco conto: in alcuni anni gli “assenti non giustificati” arrivavano anche a un totale di 50-60 alunni. Ovviamente di tali variazioni non era dato conto nemmeno al momento dell’erogazione dell’ultima tranches di contributo. Il trucchetto aveva permesso al direttore dell’Istituto di intascare, tramite la Cooperativa Sociale di cui era rappresentante legale, oltre 440 mila euro di contributi in più del dovuto.
Ulteriori segnalazioni, giunte agli inquirenti dalla stessa Provincia Autonoma di Bolzano, hanno fatto emergere pesanti incongruenze anche con riferimento ad altri fondi percepiti dall’Istituto. É stato scoperto, infatti, che la Cooperativa Sociale aveva chiesto, ed ottenuto, anche un importo consistente del cosiddetto “assegno libri”, una contribuzione provinciale finalizzata a rimborsare le spese sostenute per l’acquisto di materiale didattico.
Questo almeno nella teoria. In pratica, è stato scoperto che, sebbene in questo caso l’Istituto avesse titolo a richiedere la specifica contribuzione, le risorse finanziarie ottenute non venivano impiegate per la finalità prevista ma erano distratte ad altri scopi; di qui la contestazione anche del reato di malversazione. In questo caso, il danno arrecato è stato quantificato in oltre 29 mila euro.
A seguito delle indagini, è stata posta sotto sequestro la proprietà immobiliare del rappresentante legale della Cooperativa Sociale, oltre al denaro presente sui suoi conti correnti.