Alluvione in Emilia Romagna, rientra la colonna mobile trentina: coinvolti 250 operatori. Il sindaco di Lugo: “Stabilito legami forti, che vorremmo mantenere”
Le attività della protezione civile del Trentino in sostegno delle popolazioni messe in ginocchio dalla terribile alluvione in Emilia Romagna si è concluso con il rientro della colonna mobile, partita per ritornare sul territorio provinciale nel pomeriggio di oggi (giovedì 8 giugno)

TRENTO. “La competenza, professionalità e umanità di cui abbiamo goduto in questi giorni ci hanno permesso di iniziare a risollevarci. Abbiamo stabilito legami forti dettati dall'emergenza e che vorremmo mantenere in nome dell'aiuto fondamentale che è stato dato alla nostra comunità”. Sono queste le parole del sindaco di Lugo, Davide Ranalli, mentre la colonna mobile trentina, arrivata in Emilia Romagna per sostenere le popolazioni flagellate dalla terribile alluvione, è partita questo pomeriggio per tornare sul territorio provinciale. Con il rientro del personale, si è concluso quindi l'impegno della protezione civile del Trentino, che nelle ultime settimane ha fatto base proprio nella città romagnola 'gemellata' con la nostra Provincia e legata alla comunità di Mori sin dalla Prima guerra mondiale, quando fornì aiuti e beni di prima necessità alle persone che avevano sofferto maggiormente gli effetti del conflitto.
“La mia riconoscenza – continua il primo cittadino di Lugo – va a tutti coloro che hanno operato a Lugo e al presidente della Provincia Maurizio Fugatti che è stato con noi nelle primissime ore e con il quale abbiamo percorso le strade di una città allagata. Quelle immagini ora iniziano a essere lontane ma la gratitudine resterà qualcosa di impresso nel nostro cuore”. Facendo riferimento alla solidarietà dimostrata in passato dalla località romagnola, il presidente della Pat ha poi sottolineato: “Stavolta siamo stati noi a metterci al loro fianco. Un grazie sincero va ai circa 250 operatori, la stragrande maggioranza a titolo volontario, che si sono susseguiti per settimane nei territori feriti dal maltempo per assistere la popolazione di 15 comuni nelle province di Forlì-Cesena, Bologna e Ravenna”. Un lavoro instancabile, che ha consentito di portare in salvo oltre 700 sfollati con gommoni ed elicotteri, senza dimenticare gli interventi di assistenza alla popolazione con la fornitura di generi di prima necessità.
Numerosissime sono state anche le operazioni di presidio, 'sorveglianza idraulica', pulizia degli alvei e pompaggio dell'acqua con le idrovore in strade e interrati. “Si tratta – ha detto poi Fugatti – della dimostrazione tangibile dell'efficienza, della preparazione e dello spirito solidaristico che contraddistingue il nostro sistema di protezione civile. Un sistema al quale viene riconosciuta un'elevata capacità organizzativa anche dal resto d'Italia, tanto che al Trentino è stato affidato il coordinamento nazionale in seno alla conferenza delle Regioni e delle Province autonome”. La mobilitazione era iniziata il 3 maggio, con le attività di scouting. Quindi, poco più di 10 giorni dopo, è scattato l'intervento preventivo.
“Per la prima volta – ha detto il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col – la colonna mobile è stata attivata prima che l'emergenza emergesse in tutta la sua drammaticità, in considerazione delle previsioni meteo e di un primo effetto delle precipitazioni che, nelle settimane precedenti, avevano messo a dura prova l'Emilia Romagna”. Molti i Comuni nei quali sono intervenuti i soccorritori trentini: Modigliana, Dovadola, Castrocaro Terme, Tredozio, Rocca San Casciano, Portico e San Benedetto, Forlì, Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casal Fiumanese, Sant'Agata sul Santerno, Conselice, Lugo e Ravenna.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco volontari, croce rossa italiana del Trentino, soccorso alpino e speleologico, protezione civile Ana di Trento (Nuvola), corpo Permanente dei vigili del fuoco di Trento (anche con il nucleo elicotteri), Servizio prevenzione rischi e Cue, Servizio Foreste, Servizio bacini montani, Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, Servizio gestione strade, Servizio geologico, Dolomiti ambiente e Trentino digitale. Il 19 maggio la colonna mobile trentina si è trasferita a Lugo, ma nelle zone in cui il personale trentino si era occupato del primo intervento è comunque rimasto un team tecnico di ingegneri, geologi e geometri che si è occupato della valutazione dei danni e del supporto tecnico ai Comuni per la progettazione preliminare delle opere di prevenzione.
“A Lugo – dice la Pat – (dove sono entrati in azione un totale di 91 operatori) la Protezione civile del Trentino si è alternata nell'assistenza alla popolazione (con consegne di cibo e acqua), nel liberare scantinati, garage e interrati dall'acqua, nel supporto alla gestione del ritiro dei rifiuti ingombranti e nella fondamentale vigilanza anti-incendio nelle aree di stoccaggio temporanee che ora sono praticamente vuote. Negli ultimi giorni è da registrare l'attività di verifica e pulizia sui tombini e le bocche di lupo di numerose vie del centro abitato dopo l'intensissima precipitazione di sabato 3 giugno (28 millimetri di pioggia in circa venti minuti). Decine gli interventi attuati seguendo la mappa delle segnalazioni dei cittadini inviata dagli uffici del Comune”.