Dopo la tragedia a Caldes i bidoni sono sempre gli stessi e gli orsi si avvicinano alle case attirati dalla spazzatura. Il sindaco: ''In queste settimane nulla è cambiato"
Dopo la morte di Andrea Papi la popolazione lamenta "l'assenza di interventi concreti per garantire sicurezza". L'allarme lanciato dopo due episodi che sono stati registrati fra sabato e ieri in due frazioni diverse. Pare incredibile che nemmeno in quei comuni si riescano a sostituire quei bidoni che rendono gli orsi confidenti e quindi, poi, ''problematici''. Il sindaco: "Sono state trovate delle impronte ed è stata avvisata subito la forestale. Purtroppo dalla tragedia che abbiamo vissuto è cambiato poco in termini di azioni di salvaguardia''

TRENTO. A Caldes, paese segnato dalla tragedia di Andrea Papi, nulla è cambiato in queste settimane. Lo sanno bene i cittadini che in più di un'occasione hanno trovato i bidoni ribaltati e la spazzatura sparpagliata per terra. E' successo sabato nella frazione di San Giacomo ed è successo ieri mattina nella frazione di Cassana. Un'altra segnalazione, invece, arriverebbe dalla frazione di Tozzaga.
Alcuni bidoni dell'umido sono stati scaraventati in mezzo alla strada e i sacchetti dell'organico sparpagliati sull'asfalto. Sono state trovate delle impronte e immediatamente è stata avvisata la forestale affinché siano avviate le verifiche del caso, anche se ci sono pochi dubbi su chi possa aver fatto il ''colpo''. “E' un bruttissimo segno perché ancora una volta significa che un orso ha capito che per trovare del cibo può avvicinarsi al paese. E' successo a poca distanza dalle case e certo non aiuta a farci stare tranquilli” spiegano alcuni residenti che hanno avvisato il sindaco e anche le forze dell'ordine.
“Stiamo attendendo – spiegano a il Dolomiti - da tempo dei bidoni anti-orso ed abbiamo letto che l'assessora Zanotelli ha promesso che arriveranno entro il 2028 (QUI L'ARTICOLO). In cinque anni, però, chissà cosa potrà accadere. Bisognerebbe intervenire nell'immediato con dei bidoni più sicuri, magari anche più piccoli, in attesa dell'intervento annunciato dalla Provincia”. E d'altronde è risaputo che uno dei modi per rendere un orso confidente e quindi poi trasformarlo in ''problematico'' e quindi potenzialmente pericoloso per l'incolumità dell'uomo è quello di lasciargli la disponibilità di cibo e attirarlo vicino agli esseri umani.
Esemplare al riguardo il caso di M62, uno dei tre orsi condannati a morte dal presidente Fugatti (assieme a Jj4 e a Mj5) e che è stato ritrovato senza vita in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Ebbene lui era un orso problematico perché particolarmente confidente abituato a frequentare i centri abitati soprattutto della Paganella dove non c'erano i bidoni antiorso. Nel report sui grandi carnivori del 2022 si spiega che ''tramite un impegno di circa 138.000 euro, 169 bidoni per l’organico (di cui 85 con modifica anti orso) sono stati sostituiti da 68 nuove campane metalliche. I risultati sono stati positivi facendo registrare una drastica riduzione delle visite nell’area da parte dell’orso M62 e degli orsi in generale''.
Insomma funziona: è il primo passo basilare da compiere da parte dell'amministrazione provinciale per tentare di affrontare il problema (sia ben chiaro: poteva essere già stato fatto ma almeno riattivarsi). Le chiacchiere, le promesse, le spacconate (''porteremo via 70 orsi'') invece lasciano il tempo che trovano e soprattutto servono a lasciare le cose così come sono acuendo ulteriormente i problemi. Pare, quindi, incredibile che nemmeno nel comune dove è avvenuta la tragedia del 5 aprile e in quelli limitrofi che, di fatto, si trovano a due passi dal Monte Peller dove, per ammissione della stessa Provincia, gravitano circa 20 orsi, non si riesca a sostituire i bidoni della spazzatura liberandosi di questa prima, basilare, criticità.
Purtroppo in alcune zone del Trentino la sostituzione dei cassonetti sembra andare avanti a rilento e i fatti degli ultimi mesi non hanno cambiato la situazione. La Provincia, ad inizio maggio, con una nota aveva spiegato che il piano di “sostituzione dei cassonetti avviato nel 2020 con i territori della Paganella e della Val di Sole sarà completato nel 2028, secondo quanto previsto dal piano rifiuti”. Cinque anni ancora di attesa anche se i cittadini chiedono interventi immediati. “Lasciare in questo modo i bidoni dell'umido è come mettere una mangiatoia in mezzo al paese. Qui la sensazione che abbiamo tutti – spiegano a il Dolomiti – è di vivere in un tempo di sospensione in attesa di non si sa cosa. Intanto però la nostra preoccupazione continua ad aumentare”.
IL SINDACO DI CALDES
“Vicino ai bidoni rovesciati c'erano delle impronte ed è per questo che riteniamo sia stato l'orso. I bidoni si trovavano a lato strada, erano vicini al Paese ed abbiamo avvisato immediatamente il Servizio Forestale e vedranno quali metodi di dissuasione adottare” spiega a il Dolomiti il sindaco di Caldes, Antonio Maini.
Il primo cittadino non nasconde la preoccupazione che continua a sentire fra la popolazione. “ Da quando è successa la tragedia ad oggi – ci spiega – dal punto di vista della sicurezza si è fatto ben poco. Noi capiamo che la partita giudiziaria connessa all'orso ha una dinamica lunga ma è fondamentale che le persone possano percepire delle azioni concrete e reali per la loro sicurezza”.
Questo non sembra essere venuto. “Anzi – spiega sempre Maini – la situazione sembra addirittura peggiorata perché le segnalazioni sono cresciute e io ho il cellulare che suona e raccolgo in continuazione le preoccupazioni della cittadinanza”.
LA COMUNITA' DI VALLE
In Val di Sole tutto il servizio che riguarda la gestione dei rifiuti urbani è gestito dalla Comunità di Valle. A questo ente fa capo, quindi, l'intervento di sostituzione dei cassonetti dell'umido con bidoni anti- orso. Fino ad oggi, però, sembra essere arrivati solamente alla richiesta di preventivi.
A confermarcelo è la dottoressa Augusta Conta dell'Ufficio Tutela dell'Ambiente e del Territorio della Comunità della Val di Sole. “Abbiamo firmato la convenzione – spiega a il Dolomiti – a fine dicembre con la Provincia per l'introduzione dei cassonetti indicati dall'ente”. Quando verrà fatto? “Al momento non sappiamo la tempistica, stiamo attendendo alcuni preventivi”.