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Infortuni sul lavoro, il dramma senza fine nei cantieri edili. L'Uopsal: ''Abbiamo aumentato del 20% i controlli ma non sempre sono l'arma più efficace''

Le conseguenze più gravi nei cantieri arrivano dalle cadute dall'alto e negli incidenti durante le attività di scavo. In Trentino nel 2022 sono stati oltre ottomila infortuni che hanno coinvolto persone che si trovavano nel proprio posto di lavoro. Uber sul "rappresentante dei lavoratori per la sicurezza" spiega: "In edilizia manca ma è una figura importante perché comunque rappresenta quel collegamento fra la parte lavorativa e quella organizzativa gestionale"

Di G.Fin - 19 marzo 2023 - 05:01

TRENTO. Un dramma continuo, una tragica storia che si ripete. E' quella degli infortuni sul lavoro.

 

In Trentino nel 2022 sono stati oltre ottomila gli infortuni che hanno coinvolto persone che si trovavano nel proprio posto di lavoro. Sono dati che fanno tremare i polsi, considerando le conseguenze che si possono avere a seguito di un incidente, ma che mostrano quanto oggi serve ancora fare in tema di prevenzione.

 

“Aumentare i controlli? Non è detto che questa attività sia sempre efficace, è fondamentale prevenire, fare formazione, capire da dove possono arrivare gli errori” spiega a il Dolomiti il direttore dell'Uopsal, Dario Uber.

 

I dati sugli incidenti mortali sono stati forniti da uno studio redatto da Uopsal e Inail e che prende in considerazione il quadriennio 2019 – 2022: sono stati rispettivamente 15 nel 2019, 16 nel 2020, 18 nel 2021 e 14 nel 2022.

Quello dell'edilizia rappresenta oggi il settore più rischioso. Il boom del settore legato al superbonus ha portato ad una proporzionale e drammatica crescita anche degli infortuni che non sembrano aver fine.

 

Direttore Uber, cosa sta accadendo nel settore dell'edilizia?

Dobbiamo pensare che l'edilizia nell'era a ridosso dell'emergenza Covid ha avuto una esplosione davvero importante legata ai bonus che hanno incentivato i lavori. Una delle difficoltà che spesso si incontrano e la partecipazione di numerose piccole ditte in un singolo intervento edilizio. Anche a livello organizzativo il coordinamento fra queste aziende rende la situazione non facile ed è certamente meno governabile il comparto.

 

Quali sono le situazioni più a rischio che rilevate nei cantieri?

In questo contesto di cantieri edilizi la situazione più critica è la caduta dall'alto. Uno dei momenti più pericolosi sono quelle fasi in cui si lavora ad una certa altezza e la caduta ha quasi sempre conseguenze gravi. Così come negli scavi o l'abbattimento di muri. Sono tutti aspetti che quando si innesca il meccanismo infortunistico possono avere conseguenze importanti.

 

Dal mondo sindacale vengono chiesti maggiori controlli e, proprio in ambito edilizio, si chiede  l'istituzione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Come mai manca?

Sono molte le cose di cui dobbiamo occuparci. Dal punto di vista organizzativo sul territorio sono presenti 8 operatori che hanno una competenza zonale. Vengono attribuite delle aree territoriali sulle quali periodicamente vengono effettuati dei controlli. A questa attività si aggiungono poi le varie segnalazioni. Noi abbiamo aumentato il nostro contributo per i controlli. Sono aumentati del 20% nel 2022 e devo ringraziare tutto il personale della nostra struttura che ha sempre dato il massimo. Un importante aiuto arriva dalla vigilanza portata avanti dai carabinieri.

 

Nel settore edilizio contrariamente a quanto succede in altri ambiti effettivamente non è presente la cosiddetta figura 'Rls' cioè il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. E' una figura che potrebbe essere importante perché comunque rappresenta quel collegamento fra la parte lavorativa e quella organizzativa gestionale. In edilizia manca per motivi che onestamente non conosco. Certamente potrebbe aiutare ma quanto possa incidere è difficile da capire.

 

Un altro ambito dove si registrano i maggiori rischi è quello agroforestale. Parliamo di cantieri boschivi e di tutta l'attività messa in campo dopo la tempesta Vaia.

E' difficile in questo settore fare una analisi precisa. C'è la questione Vaia e le aziende estere che arrivano sul nostro territorio sono organizzate e specializzate. Il livello formativo che abbiamo rilevato può essere ritenuto adeguato. In genere chi si trova a lavorare nel bosco ha esperienza e difficilmente si trovano operatori impreparati. In questo contesto da prendere in considerazione è la difficoltà dell'ambiente in ci si trova a lavorare . Stiamo parlando di boschi con alberi schiantati. Questo ha aumentato sicuramente il rischio, tenuto conto che quando si muove qualcosa nel bosco, parliamo di forze e pesi che sono impattanti. Giocano tanti fattori, una piccola distrazione può essere fatale.

 

L'Uopsal ha abbastanza personale per svolgere tutto il lavoro che deve portare avanti quotidianamente nei controlli?

E chiaro che aumentare il numero degli operatori farebbe aumentare anche il numero dei controlli ma non è detto questa sia l'arma più efficace. Bisogna sempre far capire il motivo del perché si sbaglia e si creano dei rischi negli ambienti lavorativi. Altrimenti le sanzioni risultano essere sterili. Il controllo ha la sua funzione di efficacia solamente se unito ad altri interventi.

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