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Prete diventa papà di una bimba, il giudice lo obbliga a riconoscerla: ''E dovrà versare gli arretrati alla mamma''
E' successo sul Garda a un prete veronese che poi, confessata la vicenda ai suoi superiori, è stato trasferito in Friuli Venezia Giulia per continuare ad esercitare il suo sacerdozio

GARDA. Dovrà pagare il conto degli alimenti arretrati, circa 10mila euro, e soprattutto dovrà riconoscere sua figlia. Il giudice del Tribunale di Verona ha deciso facendo giustizia per la madre della piccola e soprattutto per la bambina stessa. E il condannato? E' un parroco che tutt'ora esercita, trasferito dal Garda veronese al Friuli Venezia Giulia.
La relazione tra i due, una donna che all'epoca aveva sui 38 anni e il prete che ne aveva una 40ina, risale al 2015. Due anni dopo era nata una bambina dalla loro relazione ma il padre si rifiutò di riconoscerla (anche se non c'erano dubbi che fosse il padre biologico come risultato dalle analisi del Dna) e dopo aver ''confessato'' la vicenda ai suoi superiori fu trasferito dalla parrocchia dove esercitava continuando a praticare il sacerdozio altrove, in Friuli Venezia Giulia.
Alla donna non restò che denunciare il padre-prete che venne indagato per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare. Dopo alterne vicende giudiziarie (in sede penale il procedimento si era arenato perché il giudice aveva stabilito che in quanto sacerdote non poteva essere costretto a riconoscere la figlia) il procedimento è proseguito in sede civile dove il giudice ha infine obbligato il sacerdote al riconoscimento, con iscrizione all'anagrafe, oltre a fargli pagare il risarcimento: circa 10mila euro di arretrati.