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Al via la riorganizzazione dell'Apss per una migliore integrazione ospedale-territorio e per elevare ulteriormente la qualità del servizio
L'Azienda sanitaria impiegherà un anno di tempo per passare a una gestione più snella tra Dipartimento prevenzione, Servizio territoriale e Servizio ospedaliero provinciale. Questa riorganizzazione cerca di superare l’attuale modello di distretto sanitario quale 'produttore' di servizi sanitari e socio‐sanitari verso un modello organizzativo per processi

TRENTO. "L'obiettivo della riorganizzazione aziendale, alla quale l'Azienda provinciale per i servizi sanitari si sta progressivamente adeguando, è quello di migliorare l’integrazione tra ospedale e territorio, un rafforzamento del governo unitario del Servizio ospedaliero provinciale, una maggiore omogeneità dei servizi offerti, oltre alla razionalizzazione dei costi", queste le parole dell'assessore Luca Zeni per spiegare il nuovo processo in atto all'Apss che si concluderà il 30 giugno 2018.
Il Regolamento definisce i nuovi principi ispiratori del modello organizzativo, come le modalità di gestione aziendale, gli organi e gli organismi, ma anche l’articolazione interna nelle sue strutture che vede importanti novità rispetto alla precedente organizzazione.

"Il risultato che ci attendiamo - aggiunge Zeni - è una presa in carico globale delle persone: la finalità è quella di umanizzare i percorsi di cura, integrando ospedale e territorio con servizi di base più vicini al cittadino. Questo prevede cinque nuove figure di coordinamento per garantire un presidio dei percorsi clinico assistenziali trasversali. In questo modo vogliamo favorire una presa in carico della persona nella sua interezza, rafforzando così i rapporti tra la rete ospedaliera, il territorio, le Comunità di valle e il settore socio-assistenziale. Il territorio è il luogo per eccellenza dove si realizza l’integrazione tra i vari livelli di assistenza a garanzia della continuità assistenziale, quali prevenzione, assistenza ospedaliera, assistenza territoriale sanitaria e sociale".
Il nuovo Regolamento si ispira quindi a un modello gerarchico per processi, funzionale per percorsi clinico-assistenziali. In questo modo l'Azienda sanitaria fornisce al cittadino prestazioni sanitarie di alta qualità e sicurezza, clinicamente appropriate e efficaci per soddisfare i bisogni emergenti e multidimensionali della popolazione.
Questa riorganizzazione cerca di superare l’attuale modello di distretto sanitario quale 'produttore' di servizi sanitari e socio‐sanitari per il proprio ambito territoriale di riferimento per andare verso un modello organizzativo per processi.
"Questo passaggio - spiega Paolo Bordon, direttore generale dell'Apss - permette all'Azienda sanitaria di attivare gli ultimi passaggi di riorganizzazione interna. Una volta a regime questi meccanismi potranno favorire e migliorare i collegamenti tra strutture ospedaliere e territoriali".
L’organizzazione aziendale, nel suo nuovo quadro strutturale, si articola attraverso tre fondamenti organizzativi (prima di questo piano erano sei, ndr): il Servizio ospedaliero provinciale, il Servizio territoriale e il Dipartimento di prevenzione.
Il Servizio territoriale è ripartito a sua volta in tre aree (cure primarie, riabilitazione e salute mentale) e subentra nelle funzioni dei singoli distretti sanitari. La ripartizione in aree (medica, medica specialistica, chirurgica, chirurgica specialistica, materno infantile, servizi, emergenza) è prevista anche per il Servizio ospedaliero provinciale, costituito da tutti i presidi ospedalieri pubblici.
L'assoluta novità è quella della figura di Coordinatore dell’integrazione tra ospedale e territorio che ha il compito di facilitare la realizzazione dei percorsi clinico-assistenziali trasversali promuovendo l’integrazione tra assistenza ospedaliera, territoriale e attività di prevenzione.
Questo piano si divide in ambiti territoriali: dall'Ospedale di Arco, Alto Garda e Ledro all'Ospedale di Tione, Giudicarie e Rendena, dall' Ospedale di Borgo Valsugana, Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Primiero a quello di Cavalese, Valle di Fiemme e Ladino di Fassa, Cembra, ma anche Ospedale di Cles, Valle di Non e Valle di Sole, Paganella, Rotaliana, Ospedale di Trento, Valle dell’Adige, Valle dei Laghi e Ospedale di Rovereto, Vallagarina, Altipiani Cimbri.
Per quanto riguarda l’organizzazione tecnico–amministrativa è stata prevista, in sostituzione delle Aree di tecnostruttura, l’introduzione di sei Dipartimenti, articolati in Servizi e Uffici sulla base del modello organizzativo previsto per la Provincia di Trento. Nel Regolamento vengono inoltre esplicitati i rapporti che l’Apss intrattiene con tutte le parti interessate, con un particolare riguardo ai rapporti con la società e i cittadini, con le organizzazioni sindacali, con le istituzioni e, in generale, con gli altri soggetti del Servizio sanitario provinciale.