
No-vax, dopo il raduno di Verona interviene l'Ordine dei [...]

Coronavirus in Alto Adige, altri 236 nuovi positivi e 4 [...]

Un ciclista viene investito da un'auto, 73enne in [...]

Coronavirus, nuovo Dpcm: bar e ristoranti chiusi la sera, [...]

Una piccola frana fa riemergere dei resti umani: il [...]

Schianto tra 4 auto tra le gallerie e statale del [...]

Si ferma per controllare il motore ma viene travolto [...]

Aveva derubato diversi anziani sugli autobus, facendo [...]

Errore nelle tariffe dei monopattini elettrici, arrivano [...]

Variante sudafricana, "zona rossa" estesa anche a Scena. [...]
Il milite ignoto trovato sulla Marmolada è stato sepolto. I resti erano chiusi in una scatola da due anni
Finalmente il milite ignoto può riposare, è stato sepolto al Sacrario militare di Rovereto, in occasione del 26° incontro Italo–Austriaco della pace

ROVERETO. Il corpo del milite ignoto era stato trovato nella primavera del 2015 a cent'anni esatti dall'inizio della Grande Guerra, sotto la Cima di Costabella, tra la Marmolada e il Passo San Pellegrino.
Sabato pomeriggio, finalmente, presso il Sacrario militare della Città della Quercia, in occasione del 26° incontro Italo–Austriaco della pace, è stata data sepoltura ai suoi resti.

“E’ una grande emozione essere qui oggi sotto queste tre bandiere; italiana, austriaca ed europea – ha detto il presidente della Provincia Ugo Rossi – per dare degna sepoltura ai resti di questo soldato italiano che potrà finalmente riposare in pace. E sarà anche un nostro compito garantire che possa effettivamente riposare in pace. Lo potrà fare se continueremo nell’impegno per la pace, ricordando la storia, in tutti i suoi aspetti e soprattutto sapendo trarre da essa un insegnamento che ci permetta di evitare gli errori del passato”.
Ad essere presente alla cerimonia in rappresentanza del Governo anche Domenico Rossi, sottosegretario alla Difesa.
“Quelli che un tempo erano nemici oggi condividono gli stessi ideali di libertà, democrazia e pace – ha ricordato il sottosegretario. Tutti noi siamo chiamati alla responsabilità di tramandare questi valori alle giovani generazioni. Non possiamo fallire”.
La cerimonia si è poi spostata al cimitero di Trento per la deposizione di corone al Sacrario militare italiano ed al Sacrario austro ungarico.