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Omicidio de Le Albere, oggi l'autopsia sui corpi dei bambini ma noi ci fermiamo qui
Ieri abbiamo raccontato la cronaca della tragedia che ha visto l'ex carabiniere Sorrentino uccidere i figli e poi suicidarsi (sempre più certa la pista dei problemi finanziari). Da oggi si entra nella fase dei se e dei ma. Noi lasciamo il passo a Porta a Porta, agli psicologi e ai sociologi. Chiudiamo con le due rose bianche lasciate da uno studente universitario sul campanello della casa

TRENTO. Adesso basta, alziamo le mani e ci facciamo da parte. La vicenda de Le Albere ha sconvolto tutti e mentre emergono gli agghiaccianti dettagli di quante martellate ha usato il papà per finire i suoi due bambini (oggi ci sono stati gli esami necroscopici della procura sui due corpicini che ha accertato che sono stati cinque i colpi inferti in totale) e prosegue l'indagine sui conti bancari di Gabriele Sorrentino (che era in chiare difficoltà finanziarie: da tempo non pagava i 3.000 euro che doveva mensilmente e il rogito di ieri serviva proprio a fare il punto sullo stato dell'arte dell'acquisto del mega appartamento da 1 milione e 200 mila euro dove viveva con la famiglia) noi come ilDolomiti abbiamo deciso di chiuderla qui.
Abbiamo seguito la vicenda quasi in tempo reale cercando di essere il più "asciutti" possibile e di limitarci ai fatti, alla spiccia cronaca, usando mille condizionali e non facendo mai i nomi né dei bambini né della sorella più grande e nemmeno pubblicando le loro foto. Da oggi, invece, si è entrati nella sfera della speculazioni, dei se e dei ma. Si lascia il campo a psicologi e sociologi che partendo da pochissime informazioni ricostruiscono profili criminali e individuano cause e ragioni sconosciute, fino a ieri, anche alla stessa madre.
Una donna, descritta oggi in procura in ovvio stato di shock, rimasta sola con l'altra figlia di 16 anni, che si trovava in gita in Spagna e che già oggi è rientrata a Trento. Si lascia il campo ai Bruno Vespa e a Porta a Porta che ieri notte, accompagnato dai soliti ospiti e dalla criminologa Bruzzone in studio, hanno ricostruito la vicenda, passando dalla "rappresaglia contro la madre" a una possibile depressione del marito, spiegando che il duplice omicidio l'avrebbe fatto a casa per un insano senso di protezione e facendo paragoni con Cogne e altri efferati delitti.

Oggi sul campanello dell'abitazione in via della Costituzione è apparso un mazzettino con due rose bianche. Le ha portate uno studente universitario che ha spiegato che avendo una sorellina della stessa età dei due bambini è rimasto molto sconvolto e voleva lasciare un piccolo segno. Due rose bianche simbolo di purezza e innocenza. Lasciamo, quindi, alla procura e alle forze dell'ordine il compito di ricostruire la vicenda nei dettagli e agli altri giornali la voglia di scavare ancora. Noi alziamo le mani e ci facciamo da parte.